Alto Molise e Alto Vastese, il 7 ottobre la Caritas di Trivento riceve il “Premio Agnone contro lo spopolamento”

Mario Di Laudo
02/10/2025
Attualità
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Si terrà martedì 7 ottobre alle ore 10:00, presso la Sala consiliare del Comune di Agnone, la cerimonia di consegna del “Premio Agnone del Molise contro lo spopolamento” alla Caritas di Trivento. A ricevere il riconoscimento sarà don Alberto Conti, storico direttore dell’ente diocesano, premiato per il lungo impegno sociale e per la difesa delle comunità locali.

L’Alto Molise e l’Alto Vastese vivono da troppi anni una realtà difficile: isolamento infrastrutturale, progressivo ridimensionamento dei servizi sanitari, migrazione di giovani e famiglie. Già negli anni ’80 i sindacati CGIL, CISL e UIL avevano lanciato la campagna “Vertenza per non morire”, cui fece seguito l’impegno diretto della Diocesi trignina  con l’allora vescovo Mons. Santucci. Proprio in quel periodo la Caritas triventina, guidata da don Conti, realizzò un’approfondita indagine nei 40 comuni della diocesi sulle nuove povertà e sul fenomeno dello spopolamento. Da quell’allarme, alcuni anni dopo, nacque lo storico manifesto “Autodistruzione”, affisso in decine di paesi, e un vasto corteo di protesta che nel 1993 portò in piazza migliaia di cittadini a Isernia.

Per dare continuità a questa lotta, l’Università delle Generazioni ha istituito nel giugno 2025 il “Premio Agnone del Molise contro lo spopolamento”, destinato a persone e associazioni impegnate nella salvaguardia delle aree interne e montane. Parallelamente è stato istituito anche il “Premio Badolato di Calabria”, riservato a sindaci e istituzioni che lavorano per rivitalizzare borghi e comunità in abbandono. Per questa prima edizione il “Premio Agnone” va dunque alla Caritas di Trivento e al suo direttore don Alberto Conti, mentre il “Premio Badolato” sarà consegnato al sindaco di Castel del Giudice, Lino Gentile.

La Caritas di Trivento viene premiata – recita la motivazione ufficiale – «per l’impegno sociale e cristiano nel costruire una società fondata sui diritti, la giustizia e la pace, nel contesto della Caritas Italiana; per l’indagine scientifica del 1990 sulle povertà e lo spopolamento nei comuni della diocesi; per aver lanciato un allarme concreto sulla desertificazione sociale; per l’avvio della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico dedicata al magistrato Paolo Borsellino; per l’instancabile attività di don Alberto Conti a difesa degli ultimi, nella lotta alle mafie e allo spopolamento, sempre nel rispetto del Vangelo e della Costituzione.»

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