Italia Paese dei proprietari di casa, ma anche quello con il maggior numero di abitazioni vuote in Europa.

16/10/2025
Attualità
Condividi su:

Paese dei proprietari di casa, ma anche quello con il maggior numero di abitazioni vuote in Europa. È quanto emerge dal nuovo studio della Fondazione Ifel, presentato alla conferenza “Città in scena” organizzata dall’Ance al Maxxi, nell’ambito della rassegna “Città nel futuro 2030–2025” dedicata alla rigenerazione urbana.

Proprietà diffuse, ma patrimonio inutilizzato

Secondo i dati Ifel, il 55% delle famiglie italiane vive in una casa di proprietà, contro il 47% in Francia e il 41% in Germania. Tuttavia, il 27,3% delle abitazioni italiane risulta non occupato, tre volte il valore francese (7,8%) e sei volte quello tedesco (4,4%).
Su circa 35 milioni di abitazioni censite, oltre 9,5 milioni sono inutilizzate o utilizzate saltuariamente, spesso seconde case o immobili ereditati che non entrano nel mercato. Ifel suggerisce di reimmettere parte di questo patrimonio nel circuito abitativo attraverso incentivi e politiche fiscali mirate.

Offerta pubblica insufficiente

L’Italia presenta anche una carenza strutturale di edilizia sociale. Gli alloggi pubblici o convenzionati rappresentano solo il 2,6% dello stock abitativo, a fronte dell’11,7% in Francia. Le case popolari censite sono circa 781 mila, di cui 334 mila nelle città metropolitane, ma con un ricambio annuo molto basso (circa 16 mila assegnazioni).

Nord e Sud: due Italie diverse

Le disparità territoriali restano profonde. Nel Mezzogiorno la quota di case vuote supera il 40% a Reggio Calabria e il 39% a Messina, mentre scende sotto il 15% a Milano e Bologna. Nel Sud il fenomeno è legato a spopolamento, emigrazione giovanile e mercato immobiliare debole, mentre al Nord le abitazioni vuote sono spesso vetuste o in uso stagionale.

Demografia e nuovi bisogni abitativi

Le proiezioni Istat indicano che entro il 2050 la popolazione italiana scenderà del 6,7%, con un forte calo nel Mezzogiorno (-14,6%) e un aumento delle famiglie unipersonali (+8%). Crescerà quindi la domanda di abitazioni più piccole e in affitto, ma il mercato resta rigido e poco adattabile.
Il presidente Ifel Alessandro Canelli ha parlato di un “paradosso strutturale”: molta offerta potenziale, ma immobilizzata da inefficienze e rigidità.

Verso una strategia stabile oltre il Pnrr

Nelle conclusioni, Canelli ha sollecitato il Governo a garantire risorse stabili per welfare, casa e affitti, accogliendo positivamente il Piano Casa Italia previsto dal Documento programmatico di finanza pubblica, che stanzia 660 milioni di euro per progetti abitativi nel triennio.
“Serve una strategia condivisa che guardi oltre il Pnrr”, ha concluso.

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: