Cielo e Terra, l’associazione sfrattata dai locali ASREM: “Abbiamo perso il nostro punto di riferimento”
A Trivento il Centro Diurno per ragazzi disabili rischia la chiusura. La presidente: «Comportamento irresponsabile, ci sentiamo abbandonati»
L’Organizzazione di Volontariato “Cielo e Terra”, nata nel 2009 e inserita nel Piano Sociale di Zona, assiste circa 20 ragazzi diversamente abili e coinvolge altrettante famiglie del territorio di Trivento. Dal 2011 il Centro Diurno opera all’interno di alcuni locali ASREM, presso il Poliambulatorio di Trivento, con un contratto di fitto regolare – inizialmente gratuito, poi a pagamento.
Negli ultimi giorni, però, la situazione è precipitata. L’ASREM ha comunicato la necessità di sgomberare i locali con decorrenza immediata, per consentire l’avvio dei lavori PNRR legati alla futura Casa della Comunità.
Secondo quanto riferito dalla presidente dell’associazione, Maria Mastroiacovo, la notizia sarebbe arrivata all’improvviso, senza i tempi tecnici necessari per organizzare un trasferimento:
“Il problema non è la realizzazione della Casa della Comunità, che condividiamo con entusiasmo, ma i modi e i tempi. Siamo stati avvisati all’ultimo momento, e questo sta provocando gravi ripercussioni sui nostri ragazzi, che hanno bisogno di continuità e sicurezza.”
Il primo ad essere informato della richiesta di sgombero sarebbe stato il sindaco di Trivento, Luigi Pavone, contattato direttamente dalla dirigente del Distretto sanitario. Lo stesso Pavone avrebbe poi comunicato alla presidente dell’associazione la necessità di lasciare i locali, ma non ha risposto alle nostre domande sulla gestione del caso e sulle soluzioni alternative per il Centro anche se la presidente dell'Associazione afferma che Pavone si stia adoperando per cercare soluzioni idonee.
Ma l'associazione denuncia un grave problema di mancanza di strutture idonee:
“I locali a norma sono già tutti impegnati. Nessuno ha pensato di predisporre un luogo alternativo per i ragazzi di Cielo e Terra. E ora è inverno, fa freddo, e servono tempi tecnici per mettere tutto a norma. Non chiediamo privilegi, solo rispetto e attenzione.”
Il rischio concreto, secondo la presidente, è che il Centro Diurno debba sospendere le attività, lasciando i ragazzi senza un punto di riferimento:
“Sono ragazzi fragili, tutelati come categoria protetta. La legge non consente di operare in spazi non conformi, quindi potremmo essere costretti a chiudere o a condividere temporaneamente un piccolo locale con un altro Centro, senza poter garantire le stesse attività. Oppure restare tutti a casa, in attesa che l’ennesimo cantiere venga concluso.”
Mastroiacovo parla con amarezza:
“Abbiamo lavorato in silenzio, con amore, ottenendo risultati e dignità per i nostri ragazzi. Ora ci sentiamo abbandonati. Venerdì gli operai volevano staccare corrente e gas mentre i ragazzi erano ancora in attività. Non sappiamo cosa accadrà lunedì.”
Il caso di Cielo e Terra evidenzia una volta di più la fragilità del sistema di welfare locale, dove la burocrazia rischia di travolgere anni di impegno e solidarietà.
"C’è solo da riflettere su come vengono trattate le realtà che ogni giorno danno sostegno e dignità alle persone più fragili.” Conclude la presidente