Tragedia di San Giuliano di Puglia, 23 anni dopo: una ferita mai cancellata

Silenzi, memoria e responsabilità nel giorno dell’anniversario del terremoto del 31 ottobre 2002.

Mario Di Laudo
31/10/2025
Attualità
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Oggi il Molise si ferma per ricordare. Erano le 11:32 del 31 ottobre 2002, quando una scossa di magnitudo 5.7 sconvolse San Giuliano di Puglia, un piccolo comune in provincia di Campobasso. In pochi secondi cambiò tutto.

Tutta la prima elementare – la classe 1996 di San Giuliano – non esiste più. Ventisette bambini e una maestra restano uccisi nel crollo della scuola “Francesco Jovine”. Quel nome, da allora, è inciso nella memoria collettiva del Paese. La tragedia di San Giuliano provocò complessivamente trenta vittime, circa cento feriti e migliaia di sfollati in tutta la regione, con danni che si estesero fino alla provincia di Foggia. Il comune più colpito fu proprio San Giuliano di Puglia, poco più di mille abitanti, segnato in maniera drammatica dal crollo della scuola materna, elementare e media.

All’inizio si scava a mani nude, senza l’aiuto delle ruspe. Ogni rumore, ogni voce, ogni respiro poteva essere la traccia di una vita ancora da salvare. Si va avanti così per trenta, lunghissime ore. Poi il silenzio. Un silenzio che dura ancora oggi, ogni volta che si pronunciano quei nomi, ogni volta che la “campana degli Angeli” torna a suonare alle 11:32. San Giuliano è rinato, ma non ha dimenticato. È cambiato il volto del paese, sono cambiate la scuola, le case, le strade. Ma non è cambiato l’impegno a custodire la memoria di quella mattina, quando il mondo si fermò e l’infanzia di un’intera comunità fu cancellata in un istante.

Ventitré anni dopo, il dolore è ancora vivo, ma è diventato anche responsabilità. Ogni anno, la comunità si ritrova al Parco della Memoria, insieme ai soccorritori di allora, alle autorità e ai ragazzi che oggi portano avanti il ricordo di quella generazione perduta. È un momento di raccoglimento, ma anche di promessa: che quella tragedia non sia mai dimenticata, e che da essa nasca una cultura più profonda della sicurezza, della prevenzione, dell’attenzione alle scuole. San Giuliano di Puglia resta un simbolo. Di fragilità e di forza, di perdita e di rinascita. Perché ricordare non è solo un gesto di dolore, ma un atto d’amore. E in questo 31 ottobre, ancora una volta, tutto il Molise si ferma davanti a una ferita che il tempo non ha cancellato.

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