Si è spenta la sera del 21 novembre, poco prima delle 23, nella sua casa di Milano, Ornella Vanoni, una delle voci più iconiche e amate della musica leggera italiana, a causa di un arresto cardiocircolatorio. Aveva 91 anni. Nata il 22 settembre 1934, Vanoni ha costruito un percorso artistico lungo quasi sette decenni. Il suo debutto risale al 1956, e da allora ha pubblicato oltre cento dischi, vendendo più di 55 milioni di copie nel mondo. La sua voce elegante e inconfondibile è diventata simbolo di una tradizione musicale raffinata: ha interpretato canzoni della mala, brani d’autore, jazz e bossa nova, collaborando con autori e musicisti di grande calibro.

Negli ultimi anni, Vanoni aveva parlato con chiarezza del suo rapporto con l’invecchiamento e la morte. In un’intervista aveva confessato: «Per me la morte è vicina… ho 90 anni, praticamente 91», aggiungendo: «Voglio vivere finché la vita può dare e io posso dare alla vita qualcosa. Quando non sarà più così, sarò pronta.»
Nel giugno 2025, l’Università Statale di Milano le ha conferito una laurea honoris causa in “Musica, Culture, Media e Performance”, un tributo alla sua lunga carriera e al suo contributo culturale. Durante la cerimonia, Vanoni — commossa — aveva raccontato la propria vita con ironia e sincerità, ricordando anche il suo passato con Giorgio Strehler e Gino Paoli.
Ornella Vanoni ha saputo attraversare epoche diverse, reinventarsi e dialogare con più generazioni, diventando una vera icona della cultura musicale italiana. Le sue interpretazioni sofisticate e la sua personalità intensa rimarranno impresse per sempre nella storia della musica italiana.