Poggio Sannita accoglie due nuove famiglie nell’ambito del progetto S.A.I.

02/12/2025
Attualità
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Lunedi 01 Dicembre 2025:

presso la Sala Conferenze del Palazzo Ducale, il Comune  ha dato ufficialmente il benvenuto a due nuove famiglie inserite nel progetto S.A.I (Sistema di Accoglienza e Integrazione), confermando il proprio impegno in un percorso di solidarietà e inclusione. Alla presenza del V .Sindaco Tonino Amicone ,le figure professionali e gli operatori della cooperativa “Nuovassistenza” gestori del Progetto .

E’ stato firmato il patto di accoglienza, che segna l’ingresso di due nuove famiglie nella comunità Poggese. "Progetti SAI  "importante strumento di protezione internazionale per persone rifugiate a vantaggio di famiglie anche con minori che fuggono dalla guerra, un’ancora di salvezza che offre speranza e protezione alle persone esposte a rischi estremiTutto può essere utile allo sviluppo  locale  per contrastare  nelle aree interne montane lo spopolamento dei piccoli comuni.

Nuovi residenti con bambini che frequenteranno le scuole del territorio, che permette la soglia minima d’iscrizione, possibilità di scambi culturali e condivisione, opportunità di lavoro, piccolo contributo economico per le attività commerciali e tanti altri benefici. All’incontro un nucleo di Iracheni e di Afgani  , arrivano da una situazione di grande difficoltà. «Sono persone che hanno patito le pene dell’inferno racconta il V.Sindaco  , ma che oggi guardano finalmente con speranza a un futuro di serenità e integrazione».

All’interno del progetto “Nuovassistenza” con tutta l’equipe   lavorerà  per favorire l’inserimento lavorativo , anche grazie alla collaborazione tra amministrazione e operatori locali. L’obiettivo è quello di offrire non solo accoglienza, ma anche opportunità concrete di autonomia e partecipazione alla vita del paese.

 

Il nostro intento è creare le giuste condizioni perché il progetto vada a buon fine, soprattutto in vista dell’inverno, quando il rischio di isolamento è maggiore, oltre a offrire un’esperienza formativa, consentirebbe anche di raggiungere una piccola indipendenza economica. Crediamo in un’integrazione che passi dai fatti e dalle opportunità, non solo dalle parole».

 

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