Albero Agrigreen: quando 40 trattori diventano Natale e i giovani accendono il futuro della terra

Maria Carosella
21/12/2025
Varie
Condividi su:

 

Nella Contrada Macchia, ai confini di Agnone e nel territorio di Capracotta, il Natale quest’anno non profuma solo di abete e neve, ma anche di gasolio agricolo, passione e identità contadina. Una quarantina di giovani, dai 15 ai 30 anni, ha dato vita a un’iniziativa tanto originale quanto simbolica: un grande Albero Agrigreen, realizzato con oltre quaranta trattori illuminati dai fari, disposti con precisione quasi geometrica fino a formare un coloratissimo albero di Natale.

Un’idea che, più che nascere, è germogliata dal cuore della terra. Con questo albero speciale i ragazzi hanno voluto celebrare il Natale, sì, ma soprattutto rimarcare con orgoglio le proprie origini contadine, quelle che sanno di mani sporche di terra, di stagioni che non si comandano e di albe viste dai campi prima ancora che dai libri.

I giovani protagonisti vivono in una contrada dove l’agricoltura non è folklore, ma vita quotidiana. Molti di loro, molto probabilmente, dopo gli studi continueranno a seguire le stesse passioni dei genitori e dei nonni: amore per la terra, rispetto per la natura e dedizione all’agricoltura. Una scelta che oggi è quasi rivoluzionaria, e che qui diventa invece naturale, come seminare a primavera.

All’iniziativa hanno partecipato anche gli amici abruzzesi di Pescocostanzo, con i quali questi ragazzi condividono la stessa visione del mondo rurale: meno slogan, più zappe; meno apparenza, più sostanza. Un’amicizia che attraversa i confini regionali, unita dalla comune passione per la vita agricola.

L’Albero Agrigreen non è passato inosservato. I complimenti sono arrivati anche dal sindaco di Capracotta, Candido Paglione, che ha voluto sottolineare il valore profondo dell’iniziativa. In particolare, ha ricordato come il progetto sia nato dall’impegno e dalla creatività di due giovani imprenditori agricoli, Antonio Lemme e Andrea Pallotta, capaci di illuminare non solo la contrada con le luci dei trattori, ma anche il futuro del territorio con le loro scelte.

Un segnale di speranza, dunque. Perché mentre qualcuno pensa che i giovani scappino tutti, qui c’è chi resta. E mentre molti vedono nei trattori solo mezzi di lavoro, questi ragazzi li trasformano in simboli luminosi di identità, appartenenza e futuro.

Altro che lucine importate: a Capracotta il Natale si accende a chilometro zero. E cresce, stagione dopo stagione.

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: