E’ una nostra collega di Campobasso che, da sette anni, ha avuto la vita rovinata da un suo concittadino che la perseguitava, minacciandola anche di morte. Dopo l’arresto a Foggia di quest’uomo, lei trova il coraggio di raccontare ai nostri lettori la sua brutta storia:
«Descrivere in poche righe tutto quello che ho dovuto subire in questi anni sarebbe estremamente riduttivo e complesso, ma vale la pena scrivere qualche riga e ringraziare chi mi ha supportato in questa battaglia divenuta col tempo guerra!
Aver toccato con mano la violenza perpetrata nel tempo, da parte di un uomo, di un perfetto sconosciuto, che un bel giorno si è svegliato, decidendo in maniera illegittima e deliberata, di rendere la mia vita e quella di chi mi circonda un inferno continuo, mi ha permesso di comprendere nel profondo, quanto possa essere vulnerabile, quella parte più intima di tutte quelle donne, che vivono nella violenza, vittime di atti persecutori nel tempo, vittime del disinteresse e lasciate morenti nella più totale indifferenza!
Il non poter gestire la propria vita quotidiana, quella fatta di piccoli gesti, come posteggiare la propria auto nel centro della città; fare una semplice passeggiata con le proprie amiche, o semplicemente recarsi in un supermercato per fare la spesa, ti consuma giorno dopo giorno, facendoti entrare in un tunnel di paura, dal quale diventa giorno dopo giorno sempre più difficile uscire fuori.
Con il passare del tempo senti che qualcosa ti sta spegnendo… saranno forse le migliaia di mail minatorie ricevute da oltre sette anni… o le decine e decine di chiamate quotidiane ricevute con insistenza in tutti gli orari del giorno…
Senza che te ne accorgi, ti introducono in una dimensione ove il tuo stalker diviene simile ad un demone, una entità malvagia che riuscirà sempre e comunque a farti arrivare il suo messaggio criptato… ovvero: ”IO ESISTO E TI TROVERO’ OVUENQUE TU VADA, OVUNQUE TI SIA, OVUNQUE TU PENSERAI DI FUGGIRE!” e poi gli appostamenti quotidiani costanti sotto casa… i messaggi sui social ed addirittura il suo continuo informarsi sul tuo conto… chiedere di te a chiunque… ovunque gli capiti… nei bar… nei gruppi che frequenti e nei posti ove può entrare in contatto con le persone che ti conoscono, riducono una donna che ama la vita e rispetta la vita degli altri, in un riflesso di se stessa, un’ombra perseguitata da una violenza inaudita, senza senso o motivo, una violenza che ti segnerà inevitabilmente, con un marchio non voluto, un segno indelebile che porterai sulla pelle e sul cuore per sempre!
Ma oggi mii sento grata e voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto senza mai mollare, dopo anni interminabili di martirio psicologico.
In primis, un encomio va alla III^ Sezione della Violenza di Genere della Squadra Mobile di Campobasso, senza il cui operato ad oggi ancora brancolerei nel buio e nel terrore, una Squadra dotata di grande deontologia professionale mista a forte sensibilità, che ha accolto le mie denunce con empatia e soprattutto risposto prontamente, dopo le minacce di morte avanzate dallo squilibrato nei miei confronti ed in quelli della mia famiglia!
Dopo tanti anni, la Polizia di Stato, ha finalmente messo “le pedine giuste al posto giusto” e tratto agli arresti questo individuo, dopo che era fuggito per l’ennesima volta da quella struttura che avrebbe dovuto vegliare su di lui!
Un ringraziamento particolare va all’”Associazione Liberaluna ONLUS” di Campobasso che mi ha sostenuta emotivamente in tutti questi anni, supportandomi emotivamente ed accompagnandomi nei momenti di sconforto, passo dopo passo, con grande affetto e fermezza, nelle persone della Fondatrice Maria Grazia La Selva e la psicologa Dott.ssa Emanuela Galasso.
Ringrazio i miei legali dapprima l’Avvocata Maria Calabrese e di seguito l’Avvocato Silvio Tolesino, che hanno saputo supportare in maniera meticolosa e puntuale ogni fase dei vari processi penali che si sono perpetrati di volta in volta nelle aule del Tribunale nei confronti del mio persecutore!
Ed infine mi sento di ringraziare tutti gli organi di informazione che hanno seguito la vicenda ed in particolar modo lo staff della testata giornalistica de “Il Quotidiano del Molise” che prontamente si è adoperato affinché la notizia dell’arresto fosse resa pubblica, delineando per il momento quella che sembra essere la fine di un incubo!
A tutte le donne lancio il messaggio di non mollare e denunciare subito e senza timore!
Qualunque sia la Vostra storia di violenza diretta o mascherata da finto bene, ascoltate la ribellione dell’anima che, se colpita e ferita, va protetta sempre e comunque salvaguardando la vostra dignità… la vostra onorabilità. Un forte abbraccio a tutti!».
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