Giornalisti: appello precari a Legnini, impegni per stop sfruttamento =
(ASCA) - L'Aquila, 4 mag - ''Riteniamo che oggi il Governo
non possa piu' assistere passivamente alla perpetuazione
dello sfruttamento incontrollato e selvaggio dei giornalisti
lavoratori autonomi. Per questo le chiediamo di convocare
immediatamente la Commissione per l'equo compenso e di dare
concreta applicazione alla legge 233/2012, che nasce
esplicitamente per dare attuazione all'articolo 36 della
Costituzione anche nei confronti dei giornalisti lavoratori
autonomi''. E' uno dei passaggi dell'appello che i
coordinamenti di base dei giornalisti freelance e precari
italiani rivolgono al neo sottosegretario alla presidenza del
Consiglio con delega all'Editoria, Giovanni Legnini. La
lettera - a firma di YaBasta! Giornalismo e dignita'
(Toscana), FreeCCP (Emilia Romagna), Re:Fusi (Veneto), Errori
di Stampa (Lazio), Terzo Stato (Molise), Informazione
Precaria (Puglia), Coordinamento giornalisti precari campani
e Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli
Venezia Giulia - e' stata inviata a ''5EURONETTI'', la rete
dei freelance e precari dell'informazione abruzzese
promotrice, oggi a Pescara, dell'evento ''Corto circuito.
Politica e informazione, equilibri precari''. Legnini avrebbe
dovuto prendere parte all'iniziativa, ma per motivi
istituzionali e' stato costretto a rinunciare.
''Oggi, in Italia, piu' della meta' dei giornalisti - si
legge nel documento - non ha un contratto di assunzione
stabile e la maggior parte di questi, pur coprendo settori
rilevanti dell'informazione quotidiana, riceve compensi
irrisori. E si vede costretta a lavorare non solo senza
sicurezze e prospettive personali, ma anche in condizioni
offensive della propria dignita', sotto il costante ricatto
di perdere ogni possibilita' di lavoro''. ''Oggi - proseguono
i giornalisti - non e' raro per un freelance o collaboratore
esterno essere costretto ad accettare retribuzioni anche di
2-5 euro a pezzo, con una media di 10-20 euro (al lordo di
spese, tasse e contributi a carico), o prestazioni gratuite
per averne altre retribuite, o proposte di lavoro in nero o
con contratti palesemente inadeguati od irregolari. Il tutto
definito in maniera unilaterale dagli editori, e con
retribuzioni spesso corrisposte in ritardo anche di mesi''.
''La situazione - si legge ancora nella lettera - e' cosi'
grave che secondo le ricerche effettuate sui dati
dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti
italiani (Inpgi) il 75% dei freelance guadagna in media meno
di 10.000 euro lordi l'anno, e il 62% meno di 5.000''.
''Questa, signor Sottosegretario, e' la situazione che Lei
oggi si trova ad affrontare, quale responsabile politico del
settore'' prospetta la nota direttamente a Legnini. In
particolare i coordinamenti chiedono al Sottosegretario di
''dare attuazione con la massima sollecitudine e
determinazione alla legge 233/2012, per l'equo compenso dei
giornalisti titolari di rapporti di lavoro non subordinato''
e di ''assumere e fare propri i principi espressi nella Carta
di Firenze''. ''Confidando nel suo interessamento a riguardo
- concludono i giornalisti - con la presente ci dichiariamo
anche disponibili ed interessati ad un confronto di merito
sul tema, anche in sede di audizione conoscitiva con la
Commissione prevista dalla L. 233/2012''.