La replica di Turdò: Anche la Chiesa ci tartassa, con i canoni sui terreni

redazione
09/06/2013
Attualità
Condividi su:

La Chiesa, come la casta politica, tartassa i cittadini. E' quanto sostiene Antonio Turdò, leader nazionale del movimento politico Italia Unita. Nel nostro editoriale ci siamo permessi di criticare questa affermazione, considerandola non corrispondente al vero. L'interessato, invece, cioè Turdò, continua a sostenere la sua tesi e lo fa con alcuni esempi, citando imposte e balzelli di vario tipo applicati a terreni agricoli di cui anche la Chiesa sarebbe responsabile.

Pubblichiamo, di seguito, un'intervista a Turdò in merito al manifesto affisso nei centri del Vastese e alla sua recente iniziativa anti-casta. In chiusura si affronta anche il tema della Chiesa. 

Presidente Turdò,  è partita ufficialmente la rivolta della gente contro la casta in Abruzzo?

Diciamo di sì, anche se noi vogliamo fare le cose giuste con il popolo senza fare il passo più lungo della gamba….Stasera insieme ad altre organizzazioni e movimenti vicini alle gente ed al popolo cominceremo ad organizzare i mesi prossimi.

Cosa si prevede subito ?
Una grande manifestazione popolare a sostegno delle nostre tesi contro questi amministratori che non danno servizi, spesso li tolgono in modo frenetico senza un minimo calcolo di ricaduta sul territorio.

Il manifesto Mò AVAST è la vostra Costituzione?

Più che costituzione lo chiamerei grido d’allarme di un popolo che è pronto alla rivolta. Noi automobilisti siamo realmente stanchi di farci spremere come limoni, dallo Stato, basta qualunque spesa straordinaria che subito si aumenta l’accise sulla benzina, le Regioni , in Abruzzo per risanare la sanità hanno aumentato il bollo del 20 %, le spese di trasferimento e passaggio di proprietà sempre in salita. Le Provincie l’addizionale sulle assicurazioni, con le strade completamente sfasciate., la provincia di Chieti è l’ultima provincia in Abruzzo.  I Comuni non fanno nulla per migliorare la mobilità cittadina, anzi in alcuni casi assistiamo alla regressione, pensi a San Salvo si riapre al centro storico alle auto, penalizzando la vivibilità del centro storico medesimo.  I Comuni che pensano di fare cassa con gli autovelox.

 Ma il manifesto ha avuto un forte eco tra la gente?

Guardi ho avuto cittadini che si vogliono impegnare per dire basta a questa aggressione , vogliono dire basta a farsi spennare da tutti in un momento così delicato per l’ economia familiare che si stà sempre di più impoverendo. Questi stanno commettendo dei veri e propri atti di macelleria sociale.

Anche sui terreni agricoli di poco valore stanno calando imposte e balzelli di vario tipo?

Questa forse è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Negli ultimi mesi soprattutto in Abruzzo meridionale stanno arrivando nelle case della gente notifiche e atti ingiuntivi da parte dei Comuni  e della Chiesa per chiedere pagamenti e imposte derivante dall’uso civico o dal canone enfiteutico, alcuni hanno pagato somme enormi per valori bassissimi. Stanno tartassando la gente con tasse , imposte e balzelli vari e non comprendono che alle famiglie non rimane nemmeno un euro per altre spese creando un corto circuito che stà portandoci tutti ad una estrema povertà. Pensi che dalle rilevazione della Confcommercio stanno arretrando anche i consumi di smartphone, cosa modernissima che fino a ieri non conosceva crisi è una dimostrazione che non andiamo dietro nemmeno ai prodotti innovativi e questo avviene perché non abbiamo più soldi. La contrazione della spesa quotidiana continua persino nell’alimentare oltre che nell’abbigliamento e calzaturiero.  La politica è out ma senza la politica non risolleveremo il popolo ed ecco perché invito tutti i cittadini a starci sempre più vicino per cambiare l’Italia e l’Abruzzo nei prossimi mesi.

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: