Trasfusioni e vaccinazioni: bloccati gli indennizzi alle persone danneggiate

redazione
19/06/2013
Attualità
Condividi su:

La Regione Abruzzo blocca gli
indennizzi alle persone danneggiate dalle trasfusioni e dalle
vaccinazioni obbligatorie. Occorrono almeno 6 milioni e 100
mila euro. Lo dice il consigliere reguionale Claudio Ruffini.
C'e' una legge dello Stato, la legge 25 febbraio 1992, n. 210,
che prevede un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da
complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni
obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati.
Finora - ricorda Ruffini - era lo Stato che provvedeva ad
assegnare le risorse necessarie alle Regioni italiane per
risarcire questi cittadini. Ma con il Decreto Legge n. 78/2010
(convertito in Legge 122/2010), lo Stato ha azzerato tutte le
risorse spettanti alle Regioni per l'esercizio delle funzioni
in materia di salute umana, ed oggi questi cittadini rischiano
di restare senza alcuna tutela. "Parliamo di situazioni molto
delicate" dice Ruffini "ad esempio l'indennizzo spetta anche ai
soggetti che risultino contagiati da infezioni da HIV a seguito
di somministrazione di sangue e suoi derivati, nonche' agli
operatori sanitari che, in occasione e durante il servizio,
abbiano riportato danni permanenti . In Abruzzo ci sono oltre
600 persone che hanno diritto a questo indennizzo e dal
prossimo mese di agosto rischiano di restarne private per
mancanza dei fondi statali." Come segnalato dal Servizio
"Assistenza Farmaceutica e Trasfusionale" della Regione
Abruzzo, in mancanza di specifiche risorse statali, occorrono
per il 2013 almeno 6 milioni e 100 mila euro. La nostra Regione
e' quindi impossibilitata dal prossimo mese di agosto ad
erogare le somme dovute ai soggetti di cui alla Legge
n.210/1992. "Abbiamo predisposto una risoluzione che
presenteremo nel prossimo Consiglio regionale" spiega Ruffini
"vogliamo che il Presidente Chiodi prenda degli impegni precisi
e che si trovi una soluzione per questi cittadini abruzzesi
rimasti improvvisamente senza tutele e senza i diritti che la
stessa legge dello Stato riconosce loro".

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: