Cinghiali, Di Giuseppantonio: La Provincia non è inadempiente

La replica del presidente alle critiche circa il mancato avvio del selecontrollo

riceviamo e pubblichiamo
21/08/2013
Attualità
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Caro Direttore,

ho letto con attenzione l'articolo su quella che è stata definita "l'ennesima figuraccia" della Provincia di Chieti, ovvero l'emergenza cinghiali, nella quale sono state riportate alcune inesattezze. Evidentemente Presidente e Consigliere delegato alla caccia sarebbero stati ben lieti di rispondere alle domande e di fornire ai lettori un servizio più preciso e contestualizzato: si sarebbe evitato di dare spazio solo alle critiche propagandistiche di esponenti politici di area vastese che, peraltro, ben conoscono le difficoltà delle Province - si badi bene, di tutte le Province - in un momento in cui queste non hanno ben chiaro il proprio futuro, a breve e lungo termine. Figuriamoci, quindi, quando si tratta di uno dei compiti più difficili e delicati attribuiti alle Province, l'attività della fauna selvatica, che solo un ente di vasta area può gestire e coordinare.

La Delibera di Giunta a cui si fa riferimento nell'articolo, la n. 218 del 26 luglio scorso, non è un annuncio politico, bensì un provvedimento che attiva il programma di prelievo d’emergenza in casi specifici, ossia quando gli ungulati arrecano danni alle colture e agli allevamenti. Non parliamo quindi di problemi all’ordine pubblico, che esulano dalle competenze delle Province per ricadere in quelle di Sindaci e Prefetti.

Il settore competente, nonostante le ferie, ha continuato a lavorare per affinare la procedura sull’emergenza cinghiali, tant'è che con una nota ha trasmesso a Sindaci, Prefetto, ATC, associazioni di agricoltori, Polizia provinciale e Corpo Forestale dello Stato, tutte le informazioni utili sulla procedura di intervento.

Eppure non è sufficiente che la stampa denunci la presenza dei cinghiali nel vastese per far partire la macchina operativa: si tratta di istanze vere e proprie, trasmesse ufficialmente dai Comuni, che devono essere circoscritte e chiare in modo da consentire l’abbattimento mirato dei cinghiali e in sicurezza: il selecontrollo ha regole e modalità precise da rispettare stabilite dal regolamento Ispra e non è una battuta di caccia.

Concludo affermando che fino ad ora la Provincia non è stata affatto inadempiente: tuttavia le segnalazioni devono essere corrette e devono riguardare esclusivamente i danni all’agricoltura e all’allevamento. Le segnalazioni diversamente motivate, come quelle che parlano di incolumità pubblica, non possono essere prese in considerazione dalla Provincia perché non competono a tale Ente: la nostra unica incombenza in questi casi è la trasmissione al Prefetto affinché vengano prese in considerazione.

Nel ringraziarLa per l'attenzione, colgo l'occasione per salutarLa con viva cordialità, augurandoLe un proficuo lavoro.

 


IL PRESIDENTE
Enrico Di Giuseppantonio

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