Il capo dello Stato ha nominato – si legge in una nota del Colle – senatori a vita, “ai sensi dell’articolo 59, secondo comma, della Costituzione”, il maestro Claudio Abbado, la professoressa Elena Cattaneo, l’architetto Renzo Piano e il professor Carlo Rubbia,che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale.
Per evitare querele o addirittura di essere incriminato immediatamente per oltraggio al capo dello Stato mi astengo dall'esprimere pubblicamente un parere su queste nomine, ma voglio rivolgere una semplice domanda a quell'anziano comunista che sta passando la sua dorata vecchiaia a spese dei contribuenti nel palazzo che fu dei Papi e dei Re d'Italia.
Domanda: ma con tutti i problemi che ha l'Italia, era proprio indispensabile regalare quelle quattro strapagate poltrone, tra l'altro a vita, ad altrettanti personaggi che non hanno certo bisogno di denaro?
In sostanza il parlamento dovrebbe tagliare i costi della politica, insieme al governo, intanto il capo dello Stato ci mette del suo, gratuitamente, per far spendere di più, tanto mica paga lui.
Tra l'altro da un comunista come Napolitano ti aspetteresti delle nomine un po' diverse, tipo un disoccupato, un precario con figli da mantenere, un cassintegrato, una ragazza madre, uno sfigato qualsiasi. Gente comune che magari non ha "illustrato la Patria per altissimi meriti", ma sicuramente lavora e suda per portare a casa il pane. Invece no, comanda lui e fa come gli pare.
Ora il danno è fatto. I contribuenti si trovano sul groppone altri quattro senatori, che nessuno ha mai eletto, ma che bisognerà pagare per sempre, finché morte non ci separi da loro. Per risparmiare gli italiani dovranno augurare ai neo senatori una vita il più breve possibile, ma non si può dire, è politicamente scorretto e non sta bene.