CELENZA SUL TRIGNO - Il capogruppo di minoranza Juri Vespasiano (al centro nella foto, ndr) invita il sindaco Andrea Venosini ad "essere sincero con i cittadini e dire se ha la reale intenzione di difendere la sede della guardia medica a Celenza".
"Quello di giovedì scorso, in sede di consiglio comunale, è stato un incontro molto interessante non solo per la delicatezza dell’argomento, ma anche perché ha visto la partecipazione di funzionari della regione e della A.S.L. oltre a due sindaci del territorio. - spiega il consigliere Vespasiano - Ne sono uscito molto rammaricato perché, alla fine di tutto, il discorso si è ridotto alla consueta “quadratura” dei conti e alle promesse di nuove ed efficienti forme di assistenza, mettendo da parte le reali esigenze dei cittadini, i quali sono stati come sempre ad ascoltare la politica, ma questa ancora una volta non ha teso l’orecchio verso di loro. Se è vero, come ha detto Caramanico, che l’emergenza “debito della sanità” è rientrata, se è vero, come dice, che il commissario è disponibile a rivedere il decreto, bisogna battersi perché accada ciò, perché i “nuovi modelli” tanto sponsorizzati non possono sostituire il servizio di continuità assistenziale, casomai si vanno ad integrare con esso. Ma se non è stata una questione di bilancio, cosa ha spinto il sub commissario e il presidente Chiodi a firmare il decreto per il riordino della sanità? Questo bisognerebbe prima di tutto spiegare ai cittadini, i quali poi andrebbero interpellati e ascoltati prima di prendere una decisione così drastica e penalizzante per i territori interni. Secondo il mio modesto parere gli sforzi andrebbero fatti nella direzione di mantenere il servizio di Continuità Assistenziale (perché non si può non riconoscere l’importanza delle ex guardie mediche) e casomai mettere a punto modelli assistenziali che possano integrare questo servizio o studiarne di nuovi che comunque garantiscano lo stesso grado di assistenza nelle fasce orarie lasciate scoperte dai medici di base. Il ricorso al T.A.R e la relativa sospensiva darà un po’ di tempo per ridiscutere la questione, ma il sindaco Venosini farà bene ad essere sincero con i suoi cittadini e affermare quale strada intende intraprendere, perché non credo sia giusto “pavoneggiarsi” per l’iniziativa del ricorso contro la soppressione della guardia medica, dando false speranze ai cittadini, se poi non si ha la reale intenzione di mantenere un servizio che a suo dire è obsoleto, ma che comunque funziona. La guardia medica è un servizio indispensabile, che funziona, perciò non si tocca. Per sognare nuovi modelli assistenziali e all’avanguardia c’è sempre modo e tempo".