Si susseguono le reazioni
politiche all'arresto dell'assessore alla Cultura della
Regione Abruzzo, Luigi De Fanis. Per Silvio Paolucci,
segretario regionale Pd ''non possiamo che evidenziare che la
cultura abruzzese e' precipitata nel baratro e non da oggi:
dall'addio a eventi internazionali come il festival di Dacia
Maraini alla crisi strutturale delle sistema bibliotecario,
la cultura abruzzese sta vivendo uno dei suoi momenti piu'
critici. ''Noi siamo mobilitati perche' si scriva presto
un'altra storia - assicura - Si voti non oltre marzo perche'
questa nuova storia inizi presto. E in questi mesi -
suggerisce - almeno si abbia il coraggio di scegliere un nome
autorevole per guidare l'Assessorato alla Cultura, che deve
tornare ad essere uno dei motori dello sviluppo economico e
sociale della nostra regione, con l'augurio che De Fanis
torni ad essere l'apprezzato operatore medico che e'''.
Il capogruppo PdL in Consiglio regionale, Lanfranco Venturoni, invece dice:
''Non ho i dettagli ma conoscendo De Fanis stento a pensare che possa
aver preso soldi per se', altre cose non le so''.
Mentre il
governatore abruzzese, Gianni Chiodi, si mantiene cauto: ''La
notizia degli arresti e le accuse formulate sono molto gravi.
Nelle prossime ore credo ne sapremo di piu' e valuteremo il
da farsi. Non ho al momento ulteriori elementi. Spero che gli
accusati siano in grado di chiarire la loro estraneita'''.
iso/res