L'assessore Luigi De Fanis "non ha mai percepito alcuna tangente o altra illegittima dazione".
E' quanto afferma l'avvocato Domenico Frattura,
legale dell'indagato. "Quanto contestato all'assessore -
prosegue - e' infatti frutto di una non corretta ricostruzione
di fatti che verranno chiariti nelle sedi opportune. Negli
ambienti regionali - aggiunge l'avvocato Frattura - e' noto a
tutti con quanta parsimonia ed oculatezza il dottor De Fanis
abbia amministrato il poco denaro a disposizione del suo
assessorato. Cosi' come e' noto come fosse costume
dell'assessore pagare di tasca propria molte spese sostenute in
relazione allo svolgimento della sua attivita' istituzionale,
senza neppure chiederne il rimborso. In attesa e nella certezza
di chiarire ogni addebito - conclude l'avvocato Domenico
Frattura - il dottor De Fanis esprime piena fiducia
nell'operato della magistratura".
A stretto giro la replica del giudice per le indagini preliminari che ha disposto la misura cautelare dei domiciliari.
''Le dichiarazioni rese da Andrea
Mascitti sono da ritenersi credibili in quanto il suo narrato si
palesa logico, coerente, dettagliato, verosimile, reiterato,
costante ed univoco, sostenuto da numerosi riscontri esterni di
tipo documentale e dal contenuto delle conversazioni''. Il gip
del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, si esprime cosi'
nell'ordinanza sull'imprenditore che ha denunciato le richieste di denaro che avrebbe ricevuto da parte dell'assessore alla
Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, determinandone
l'arresto. Per il gip ''l'esposizione dei fatti e' ricca di
dettagli ed e' apparsa significativa della volonta' precisa di
fornire una esposizione completa, precisa, e particolareggiata,
indice di lealta' e di assenza di qualsiasi sospetto
manipolatorio e calunniatorio da parte della parte offesa che
spontaneamente ha fornito ogni collaborazione agli inquirenti''.