Ferrovia Agnone Pescolanciano... che storia !

Fabrizio Minichetti
31/07/2014
Attualità
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Facciamo seguito all'articolo pubblicato il 30 Luglio inerente la Mostra inaugurata a Pietrabbondante per celebrare il centenario della linea ferroviaria Agnone Pescolanciano, e vi proponiamo, qui di seguito, un estratto di storia della linea in parola. Per gentile concessione  di Fabrizio Minichetti autore del libro SFAP. Società Ferroviaria Agnone-Pescolanciano, Iannone editore. A corredo dell'articolo  fotografie e documenti d'epoca della biblioteca comunale di Agnone B. Labanca.

 

La linea Agnone-Pescolanciano fu attivata nel 1915 con un sistema di elettrificazione in c.c. a 1.200 V. In Agnone e Pescolanciano furono costruite le stazioni di testa costituite ognuna dal fabbricato viaggiatori, dal magazzino merci col relativo piano caricatore, della rimessa per le vetture, delle relative officine di riparazione e dei dormitori del personale. La rimessa di Agnone era più grande rispetto a quella di Pescolanciano in quanto l’entità del servizio merci era maggiore e ogni sera dovevano essere rimesse tutte le vetture e carri merce. Le principali fermate erano quelle di Capracotta, Pietrabbondante e Trivento e tutte erano costituite oltre che dal fabbricato viaggiatori anche dal magazzino merci coperto e dal relativo piano di carico.
Fu adottato lo scartamento ridotto di 950 mm. La linea si estendeva per circa 37 km con raggi minimi di curvatura pari a 30 m e una pendenza massima (livellette) del 60-70‰ tra le più ripide d’Italia e forse d’Europa. L’armamento era costituito da rotaie Vignolle da 21,5-22 kg per metro lineare per il tratto con sede propria, mentre per i circa 10 km in cui il binario era parte integrata con la strada (negli abitati di Agnone e Pietrabbondante e sui ponti stradali), furono adottate rotaie tipo Phoenix a gola da 35 kg per metro lineare.
La velocità massima consentita fu calcolata a 25 km/h, il tempo di percorrenza dell’intera tratta Agnone-Pescolanciano era poco più di 2 ore alla velocità media di circa 10 km/h.
La linea aerea era del tipo a “semplice filo di contatto” con sospensione longitudinale costituita da conduttori con sezione di 80 mm2, la corrente necessaria era fornita dalla centrale idroelettrica del Verrino, già attiva da tempo e tra le prime in funzione nell’Italia centro-meridionale, che aveva tre gruppi raddrizzatori da 75 kw di potenza oraria, il terzo fu aggiunto proprio per servire meglio la nuova linea ferroviaria.
Il materiale rotabile era composto da 2 locomotori elettrici da 110 kw (utilizzati per il servizio merci di cui, però, non si hanno riscontri fotografici o di archivio), 3 elettromotrici da 110 kw, 3 carrozze passeggeri (rimorchiate) a due assi e 18 carri merci: 6 chiusi e 12 aperti. Aveva come sede di deposito Agnone, mentre Pescolanciano era la corrispondente stazione con scartamento ordinario (1435 mm).
Le vetture automotrici avevano una capienza di 20 posti a sedere e di 18 posti in piedi nelle piattaforme, mentre le rimorchiate avevano 30 posti a sedere e 12 nelle piattaforme. Le vetture motrici erano equipaggiate con due motori, ciascuno della potenza di 35 cavalli alla tensione di 1200 volts con controller. Ciascuna vettura fu equipaggiata con lampade a incandescenza per l’illuminazione interna.
A causa della forte pendenza tutte le automotrici erano dotate oltre che di un freno a mano anche di un freno elettromagnetico a chiusura idraulica, brevettato A.E.G. Thomson Houston che aveva vantaggi enormi rispetto agli ordinari freni continui a chiusura meccanica. In caso eccezionale, ovvero di pericolo, era possibile azionare il freno per corto circuito dei motori.
Per il servizio merci furono adottati carri chiusi a due assi, distanti 1,80 metri, capaci di portare fino a sei tonnellate di peso utile. Anche questi carri avevano lo stesso sistema di frenatura delle altre vetture ed era comandabile dal macchinista direttamente dalla vettura motrice.
Di solito i treni avevano una composizione mista, una vettura motrice e un carro merci ma nei periodi di grande affluenza venivano aggiunte una o più rimorchiate e carri merce. Tutte le opere in muratura furono costruite in pietrame calcareo che abbondava e abbonda tutt’ora nella zona. La denominazione esatta della ditta concessionaria e proprietaria era: SFAP (Soc. An. per azioni per la ferrovia Agnone Pescolanciano).
Una curiosità: il costo totale per la costruzione della linea fu di L. 3.400.000 e quindi con un costo chilometrico di circa L. 91.000. Per questa cifra fu chiesta la sovvenzione da parte del governo come dichiara l’ing. Sabelli, sempre nella sua relazione.

Tratto da Fabrizio Minichetti, SFAP. Società Ferroviaria Agnone-Pescolanciano, Iannone editore, Isernia 2010  ( Copie del libro sono disponibili.Per informazioni 366.5410667 )

Foto e documeti di seguito riportati: Biblioteche Riunite Comunale e “B. Labanca” di Agnone

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