AGNONE - Nessuna contestazione, boicottaggio o protesta eclatante. L’evento della Ndocciata, atteso in paese per la sera dell’8 dicembre, sarà rievocato in maniera regolare come l’antica tradizione contadina vuole. Così il rito del fuoco più antico al mondo, grazie ai 700 portatori delle cinque contrade, infiammerà ancora una volta il corso principale fino a sfociare nel grande falo’ della fratellanza atteso in piazza mercato. E’ quanto stabilito dopo il lungo faccia a faccia avuto lunedì sera all’interno di palazzo San Francesco tra l’Amministrazione comunale, la Pro loco e il gruppo ‘Il Cittadino c’è...’, con quest’ultimo che alla vigilia della manifestazione ha minacciato azioni eclatanti contro i tagli all’ospedale ‘Caracciolo’. Dall’incontro di lunedì, raggiunto un accordo di massima tra le parti che prevede come l’imponente corteo sarà preceduto da alcune Ndocce spente e un lenzuolo bianco di sessanta metri con la frase che Giovanni Paolo II rivolse al popolo altomolisano in occasione della visita del 19 marzo 1995. “Non arrendetevi di fronte ai gravi problemi del momento e non rinunciate a progettare il vostro futuro”. Il tutto per non spegnere i riflettori su una problematica, quella dell’ospedale, molto sentita in alto Molise e nel vicino Abruzzo. “Per dare più risalto e significato al momento si sfilerà in assoluto silenzio – scrive su Facebook, Nunzia Zarlenga espressione del Citatdino c’è... -. Crediamo che questa sia la soluzione migliore che possa mettere tutti d’accordo e che ribadisce la civiltà della nostra gente”. “La storia ci ha insegnato che l’evento della Ndocciata nel corso degli anni è riuscita a unire un intero popolo senza fare alcuna distinzione – il commento dell’assessore al Turismo, Armando Li Quadri -. Oggi, visto il momento particolare attraversato da Agnone e dal suo hinterland – ha proseguito Li Quadri – occorre avere uno scopo comune, quello di continuare a lottare in maniera compatta e l’evento della Ndocciata deve rappresentare l’emblema di questa battaglia”. Insomma, da quanto si evince, il rito del fuoco che attirerà migliaia e migliaia di visitatori provenienti da tutta la Penisola (a proposito nella varie strutture ricettive locali si registra già il tutto esaurito) sarà riproposto in maniera sobria e al contempo dovrà fungere da momento di riflessione per quanto sta accadendo soprattutto in ambito sanitario. Banditi i palchetti d’onore e la presenza in via istituzionale di politici – fanno sapere gli organizzatori – mentre certa quella del vescovo di Trivento, Domenico Scotti che molto probabilmente benedirà la Ndocciata poco prima della partenza.