FONDI COMUNITARI E NAZIONALI, ALL'ALTO MOLISE SOLO LE BRICIOLE

E' la denuncia che fa Maurizio Cacciavillani del Pd

Maurizio d'Ottavio
17/05/2010
Attualità
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AGNONE - Un fiume di denaro stanziato per lo sviluppo delle aree interne, come l'alto Molise, che rischia di non arrivare a destinazione. Si tratta di ingenti risorse finanziarie provenienti da fondi nazionali e comunitari che potrebbero risollevare l'attuale situazione socio-economica di un territorio afflitto da gravi problemi (non ultimo la riconversione a poliambulatorio dell'ex ospedale San Francesco Caracciolo). Il guaio - che al momento tutto - fermo e, fatto ancor più grave, non si capisce se in futuro questi fondi arriveranno o al contrario verranno dirottati altrove. La denuncia è di quelle forti, da far tremare i polsi e porta la firma del consigliere di opposizione al Comune di Agnone, Maurizio Cacciavillani. Il rappresentante del gruppo 'Nuovo Sogno Agnonese', in una minuziosa disamina lamenta il cronico lassismo da parte della Regione Molise, che a suo dire, continua a 'snobbare' i centri appartenenti alla Comunità Montana 'Alto Molise'. Al contempo Cacciavillani usa parole al vetriolo anche per l'amministrazione di centrodestra cittadina guidata da Gelsomino De Vita, al suo secondo mandato consecutivo. Il quadro che presenta Cacciavillani è assai allarmante. "La programmazione unitaria regionale 2007- 2013 prevede uno stanziamento di risorse aggiuntive Nazionali e Comunitarie pari a 770 milioni di euro - esordisce Cacciavillani - Rispettivamente 476 milioni provengono dai fondi per le aree sotto utilizzate (FAS), 192 milioni dal fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e 102 milioni dal fondo sociale europeo (FSE). Se a questi si aggiungono i 195 milioni di euro relativi al fondo del piano di sviluppo rurale (FEASR) sfioriamo quota un miliardo di euro. Sicuramente una cifra impressionante, ma bisogna chiedersi come sono stati e come saranno spesi tutti questi soldi. Il 30 settembre 2008 con delibera n. 275 il Consiglio Regionale destinava un importo non inferiore al 70% del totale dai fondi FAS alle aree interne e svantaggiate del Molise. Una bellissima notizia peccato che ad oggi l'alto Molise ancora non vede un euro di queste risorse aggiuntive nonostante che siamo oltre la metà del periodo di programmazione. Il rischio è che alla fine di tutto ci resteranno solo le briciole e vi spiego il perchè. Facendo un calcolo meramente matematico dividendo il totale delle risorse per il numero di abitanti della regione (circa 330 mila) scopriremmo che ogni cittadino molisano avrebbe diritto a 3 mila euro nell'intero periodo di programmazione. Moltiplicando la quota pro capite per 13 mila, all'alto Molise spetterebbero all'incirca 40 milioni di euro. E invece?". A questo punto il rappresentante del centrosinistra cittadino in tre punti anticipa gli scenari futuri che appaiono tutt'altro che rosei. Lo fa con numeri e carte alla mano senza nessun timore di smentita. Un'analisi scrupolosa, quasi scientifica da far rabbrividire. PRIMO PUNTO "La prima questione - ammette Cacciavillani - riguarda il fatto che il Molise è uscito inspiegabilmente dall'obiettivo 1 passando all'obiettivo Competitività insieme alle regioni più ricche d'Italia. Questo significa che potranno usufruire degli aiuti solo certi tipi di impresa generalmente di una certa dimensione. Per esempio uno dei bandi già pubblicati inerenti la programmazione 2007-2013 'progetti start up e spin off di impresa innovativa', con dotazione finanziaria di 11 milioni di euro, prevede non solo specifici livelli di intervento del tipo investimenti per attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, ma anche livelli minimi di investimento di almeno 200 mila euro. Penso che in alto Molise - prosegue il coordinatore cittadino del Partito democratico - sia difficile trovare aziende che possano parteciperà a questo tipo di bando. Poi c'è il bando, sempre per imprese private, relativo ad 'investimenti finalizzati all'uso razionale ed efficiente dell'energia nei contesti produttivi' ed anche in questo caso l'alto Molise risulta penalizzato perchè dei 9 milioni di euro complessivi solo un milione va alle piccole imprese artigiane gli altri vanno a finanziare la PMI cioè imprese di oltre 10 dipendenti che in Alto Molise sono pochissime. Poi se consideriamo le graduatorie lunghissime per quel milione non vedremo un euro. Un altro bando importante è quello riguardante il Piano di Sviluppo Rurale che prevede sette misure di intervento con una dotazione finanziaria complessiva di 52 milioni di euro. Da quello che si sa - continua - le domande saranno tantissime quindi anche qui si rischia di restare a bocca asciutto. Poi c'è da dire che l'assessore competente Cavaliere è stato eletto nel centrosinistra quindi all'opposizione per poi passare alla maggioranza e Michele Iorio lo ha nominato pure assessore, quindi parliamo di un soggetto del tutto inaffidabile. Inoltre c'è da considerare che Cavaliere viene eletto nella provincia di Campobasso e l'anno prossimo si vota per le regionali, lascio a voi qualsiasi commento". SECONDO PUNTO In seconda battuta, Maurizio Cacciavillani parla dei Pisu, Pit e Pai. Denaro liquido che dovrebbe essere gestito integralmente dall'agenzia provinciale Sfide. "La seconda questione riguarda gli strumenti attuativi per gli investimenti pubblici relativi alla programmazione 2007-2013. Stiamo parlando dei PISU (progetti integrati di sviluppo urbano), i PIT ( progetti integrati di sviluppo territoriale), i PAI (progetti aree interne) ed i PIR (progetti di innovazione regionale). Questi strumenti sono cofinanziati con fondi FESR, FSE e FAS per un ammontare complessivo di 270 milioni di euro. Agnone e gli altri 11 comuni della comunità montana rientrano nel PIT congiunto alto Molise - Matese presentato dall'agenzia SFIDE in qualità di ente capofila. E qui si dovrebbe aprire tutto un capitolo sul ruolo di SFIDE che gestirà totalmente i fondi anche in sede di appalti. Il PIT in questione ha una dotazione finanziari di circa 25 milioni di euro e vi partecipano ben 34 comuni. C'è da dire che un parte di questi soldi andrà ad alimentare un fondo di ingegneria finanziari che dovrebbe creare nuove risorse ma è tutto da verificare. Certo è che se ogni sindaco rivendicherà la sua parte secondo la solita logica spartitoria per dimostrare ai propri cittadini di aver fatto qualcosa, magari rimesso a posto quel palazzo o quella strada, questi pochi soldi serviranno ancor meno. A livello di tempistica, dopo diverse proroghe nel periodo di presentazione delle candidature, il PIT è attualmente nella fase di valutazione ed ammissibilità Poi ci sarà la fase del negoziato, poi l'accordo di programma e poi gli interventi attuativi in base alle proposte specifiche dei singoli comuni. Insomma tempi lunghi scarsissime risorse. Un parte interessante della programmazione 2007-2010 riguarda gli 'obiettivi di servizio' con una dotazione finanziaria complessiva di circa 110 milioni di euro a valere dei fondi FAS. Gli ambiti tematici riguardano l'istruzione, i servizi per l'infanzia e di cura per gli anziani, i rifiuti urbani e il servizio idrico integrato. Con questi fondi si potrebbe benissimo finanziare il progetto 'Agnone Comune Virtuoso' che con un piccolo finanziamento in fase di start up di circa 200-300 mila euro una tantum sarebbe poi in grado di generare nuove risorse per il comune di Agnone per oltre 500 mila euro l'anno da destinare allo sviluppo. Però l'amministrazione De Vita ha preferito tenerlo nel cassetto. Poi ci sono anche i fondi FESR sull'energia da sfruttare che ammontano complessivamente a circa 25 milioni di euro e finora come abbiamo visto in precedenza, ne sono stati sfruttati solo 9 milioni". TERZO PUNTO Infine l'ultimo punto toccato da Cacciavillani sono i Fas. "Una terza questione riguarda le aziende in crisi che drenano parte consistente dei fondi FAS ed anche qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Si parla di circa 100 milioni di euro tra lo Zuccherificio e Sogrital. Oltre ai fondi che saranno stanziati per gli ammortizzatori sociali. Mentre non potranno più essere usati, così come stabilito ieri dal Consiglio dei Ministri, i 67 milioni di euro dei fondi FAS che dovevano andare a coprire il deficit sanitario che comunque dovremo pagare con maggiori tasse. In conclusione l'alto Molise rischia di beccare le briciole anche a causa del completo lassismo che regna in alcune amministrazioni Agnone in primis. Molto però dipende anche dalla Regione che ha parecchi margini di discrezionalità anche nell'impostare bandi ad hoc ad uso e consumo di certi territori e settori economici. Penso ai 2 milioni di euro di fondi FAS concessi al comune di Campobasso per la raccolta differenziata dei rifiuti qualche giorno fa. La Regione ci ha abbandonato ma sta arrivando il momento per 'fargliela" pagare'". In termini di voti naturalmente...

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