UN agnonese alla corte di Mariuccia Mandelli in arte Krizia. Dal mondo del calcio alle passerelle di moda. Il passo è stato breve. E’ la storia di Massimo Iaciancio, che oggi inventa e realizza scarpe per la stilista bergamasca famosa in tutto il mondo. In molti ancora lo ricordano nel ruolo di fantasista sui campi impolverati di serie D e Eccellenza quando ‘concepiva’ parabole alla Daniel Passerella, adesso quella sua estrosità espressa sui rettangoli di gioco è riuscita a trasferirla nel campo dell’imprenditoria. Con grande successo visti i risultati acquisiti. Altomolise.net lo ha incontrato nel suo negozio di Città Sant’Angelo dove ci ha spiegato la sua ascesa, fatta di sacrificio, coraggio di investire e tanta voglia di emergere. Allora Iaciancio, come inizia il suo rapporto di collaborazione – lavorativa con la stilista Krizia? Quasi per caso quando sul tavolo della stilista sono arrivate le mie creazioni “Valeria Victoria” e ha chiesto chi le realizzasse. Dopodiché ha voluto incontrarmi. In sostanza lei di cosa si occupa? In pratica faccio tutto da me, dalla ricerca del materiale, al disegno fino alla realizzazione finale del prodotto. Le sue creazioni sono già finite in passerella? Sì, precisamente il 25 febbraio scorso a Milano per la collezione autunno – inverno. Da dove nasce la sua creatività. Dalla grande passione verso il mondo della moda. Tutto è nato per gioco quando circa 15 anni fa un mio amico mi ha chiesto di fare rappresentante. Ebbene in poco tempo sono riuscito a diventare il rappresentante unico per l’area del centro Italia di marchi prestigiosi come Calvin Klein, Alessandro Dell’Acqua, Richmond, Gabriele Mattiolo e via dicendo. Dal mondo del calcio a quello della moda, Iaciancio quale è stato il passaggio più traumatico? Il fatto di dover abbandonare il rettangolo da gioco, per me il calcio ha rappresentato un grande amore. Quale è stata la prima cosa che le ha detto Krizia quando ha visto le sue creazioni. Lei sta copiando i miei disegni... Ci racconti un aneddoto. Ero a Milano e stavo facendo anticamera prima di incontrare Krizia alla quale avevano già fatto vedere le mie creazioni. E’ uscita una sua collaboratrice e mi ha detto testualmente: finalmente delle belle scarpe. Come definirebbe Krizia? Un pezzo di storia della moda italiana nel mondo al apri di Versace e Valentino. In un momento non particolarmente facile per il Paese cosa si sente di dire ai giovani che intendono intraprendere la carriera di imprenditori in questo settore. Di avere il coraggio di osare, di essere originali, di non mollare alle prime difficoltà. Da uno a dieci quanto le manca la sua terra natìa? Se volgo lo sguardo al passato e cioè alla mia adolescenza direi dieci, tuttavia quando torno mi accorgo che il paese si va spegnendo lentamente e questo mi fa male. Colpa di chi a suo avviso? Di una vecchia classe politica che ha pensato a fare poco per il territorio e che al contrario ha preferito “sistemare” il singolo, un errore madornale considerate le innumerevoli risorse che l’alto Molise possiede e che potrebbero essere sfruttate in maniera differente. In definitiva un augurio che rivolge ai suoi concittadini. Di non arrendersi e di farsi girare la testa… Lui lo ha fatto e oggi questi sono i risultati.