“Dopo 8 anni dall’inizio del percorso oncologico ho deciso di riportare nero su bianco quanto questo “imprevisto” abbia apportato modifiche alla quotidianità della mia vita sia attraverso la sofferenza , la paura, il disagio, le difficoltà, sia attraverso la gioia, l’Amore, la fantasia, il coraggio e la speranza.” Sono queste le toccanti parole con cui inizia il viaggio nell’avventura della vita da parte dell’avvincente, sia pure nella sua drammaticità, libro scritto dell'all’autrice Barbara Cimorelli, dal titolo “La storia di…due canadesi” .
Un libro che tocca le profonde note dell’anima, inducendoci alla riflessione , ma che di fatto diventa un inno alla umana esistenza in tutte le sue forme. L’enorme patrimonio della sensibiltà dell’autrice dello scritto ci fa ripensare alla famosa “canna battuta dal vento” di cui parla Checov, che fa sì che l’animo della Cimorelli avverta anche il minimo fruscio del vento che sembra disintegrare la sua vita, per poi trasformarsi in una energia stratosferica che le permette di combattere come una guerriera indomita, traendo linfa vitale dal male subdolo ed avverso! Dove sono finiti gli amici (fortunatamente non tutti) si chiede l’autrice , inghiottiti dal terrore di dover sostenere una persona malata, spaventati dall’ipotesi di dover condividere la sofferenza anche per un attimo; essi hanno altro a cui pensare, vogliono solo sorridere e non stringere un patto solidale con chi è stato meno fortunato in quel momento
. E’ qui che parte la reazione veemente della Cimorelli, che da quelle fughe di chi credeva esserle vicina, trae insegnamento facendo sì che i suoi amici veri diventino i suoi compagni di viaggio nelle stanze di ospedale, come la sig.ra Luigia Giancola, che ella chiama “la Gioconda”, una persona anziana che nei giorni più bui la sostiene tenendole la mano per tutto quello che le resta da vivere, spegnendosi ne turbinio della notte….di una madre transitoria, ma vera! Nella luce del primo mattino Barbara si sveglia e si accorge che la “Gioconda” non c’è più ….Per un attimo si lascia andare ad un pianto, interrotto, però, dalla certezza di aver ricevuto in quei venti giorni di condivisione dell’anima ferita, ma non rassegnata solo amore puro
. L’iter della vicenda afferente all’autrice , orgogliosa delle sue origini Montaquilane, che, lo ricordiamo, è già al suo terzo scritto si sviluppa attraverso un film reale , bagnato da un coacervo di sentimenti laddove si alternano sorpresa, sgomento, disperazione, rabbia, ma anche gioia, commozione, voglia di estirpare il male di cui si è vittima, per poggiare l’anima su un letto di speranza, a cui , come dice Padre Pio bisogna sempre aprire il cuore ! Tanti i compagni di viaggio in questo impervio percorso che divengono gli eroi della vicenda sia quando riescono a sopravvivere che quando soccombono nell’ambito della fragilità e fatiscenza dell’esistenza umana.
Chi è, dunque, oggi Barbara Cimorelli, una superdonna, una persona segnata dal male che la assalita senza preavviso, una persona rassegnata, una vittima sacrificale; niente di tutto ciò, oggi Barbara è una persona diversa che ragiona e discute con diversi parametri che non si perde dietro le banali beghe quotidiane, che si ritrova con i segni di una malattia che combatte tutti i giorni, ma senza gettare la spugna. Oggi Barbara avverte ancora l’acre odore delle medicine, delle continue cure , la parvenza del colore bianco dei letti degli Ospedali più disparati, mentre una lacrima sfuggente solca il viso della scrittrice per poi, trasformarsi nella grinta e la forza di reazione che hanno sempre albergato nel suo animo genuino e gentile, che emerge imperiosamente nella sua imponente figura, intaccata, ma non distrutta dal male, laddove le cicatrici servono non solo a non dimenticare, ma soprattutto a reagire con una energia nascosta nelle pieghe dell’anima che naviga al disopra degli interventi dei trapianti ossei, delle flebo strappate al destino per gridare a tutto il mondo “ci sono, eccomi, non siete riusciti a farmi capitolare”! Il regista Nanni Moretti, come tutte le persone particolarmente sensibili, vittima più volte anch’egli di un tumore, ha esorcizzato la malattia affermando che quando per la seconda volta sei colpito dall’avversità sei più reattivo perché già conosci il “nemico” e sei più pronto alla battaglia!
Una guerra, dunque, senza esclusione di colpi e senza fine quella di Barbara Cimorelli, condita di tenacia e spinta emotiva, spirito di abnegazione , di quel lanciare il cuore oltre l’ostacolo tipico dei Molisani Questo incontro letterario, dai delicati temi trattati ha visto come teatro la biblioteca del Comune di Montaquila, ridente e rigoglioso per il suo verde e non solo, paese molisano, che si è riversato in toto in maniera accorata presso l’indicata location, rispondendo, “ci siamo anche noi” all’appello, non solo libresco, ma morale e spirituale di Barbara Cimorelli!
Detto evento ha visto la presenza di ospiti e referenti illustri come la Dottoressa Tiziana Vavalà, la Dottoressa Rosa Sassi, (pregevole e commovente il suo intervento) la scrittrice Maria Stella Rossi, il Sindaco di Montaquila Marciano Ricci, corredati dall’autorevole sintesi a tutto tondo del panorama sanitario molisano, del dr. Fernado Crudele Presidente dei Medici della Provincia di Isernia. La presentazione è stata caratterizzata dalla lettura di passi dello scritto e dai commenti dell’Avv. Tiziana Maglieri, noto professionista molisano, peraltro consulente legale e formativo del Gruppo Neuromed.
Fiumi di vino doc, nobilitati da una eccellente frittata, fiore all’occhiello della solidale cittadina molisana, laddove pizze , rustici, dolciumi squisiti di ogni genere, preparati dalle sapienti mani delle orgogliose donne montaquilane (in primis la madre di Barbara) hanno rallegrato la presentazione di questa fatica letteraria; bambini, giovani, professionisti, artigiani, commercianti, contadini (ho pensato a voi nei momenti più drammatici…..le testuali parole della Cimorelli) , nessuno ha voluto perdersi la declamazione del testamento etico dell’autrice e mentre una mano arsa dalla fatica, di un’anziana signora, accarezza il viso di Barbara, un’altra lacrima scende sul suo viso, in un’atmosfera di ovazioni quasi surreale, proiettando la stessa verso una missione importante, che ha un doppio obiettivo, sostenere chi è stato colpito dallo stesso strale attraverso un progetto che potrebbe materializzarsi nella realizzazione di un cortometraggio, volto a creare fondi per la ricerca sul tumore e “guarire” i sani, come chi ha preferito fuggire, allontanarsi …..dagli amici attaccati dal male, per perdersi nei meandri dell’indifferenza e della paura;
Le due “canadesi” che sono le stampelle che sorreggono Barbara, hanno ancora un contratto a tempo indeterminato, ma ogni accordo può essere rivisto, soprattutto da chi ha deciso di non mollare nemmeno un centimetro ni confronti dell’ “invasore”. L’amore verso gli altri e la lotta quotidiana a sostegno della solidarietà sono oggi, gli obiettivi primari della scrittrice che rappresenta un baluardo a beneficio di chi sta per cadere, per poi rialzarsi e gonfiare il petto di orgoglio, a voler dire “Si io ce l’ho fatta”! Per tutti voi, un abbraccio, Paolo Porrone
- Roma/ Agnone, li 16 maggio 2024-
Ps. Riferimenti dell’autrice per l’acquisto e diffusione del libro -Cell. 3713789536