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Agnone- Sanità-Assemblea Pubblica. DG ASREM Sosto: "Non ci sono altre strade diverse da questa che facciamo"

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Ieri sera al Teatro  Italo Argentino di Agnone “Assemblea Pubblica”, convocata dall’Assessore alla Sanità di Agnone Edmondo Amicarelli.

Presenti  Il Sindaco di Agnone Lorenzo Marcovecchio, i massimi vertici della Asrem, il DG Sosto.  Era prevista la presenza in scaletta anche  del Presidente  della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, ma e’ stato trattenuto in una riunione a Roma presso il Mise per la altrettanto importante questione del rilancio della filiera avicola molisana.http://www.altomolise.net/notizie/attualita/12992/filiera-avicola-incontro-al-mise-frattura-avanti-confronto-costruttivo---roma-15-febbraio-2017---va-avanti-il-confronto-costruttivo-per-la-nostra-filiera-avicola-cosi-il-presidente-paolo-di-laura-frattura-al-term

Un vero peccato, perché una assemblea aperta ai cittadini su l’esigibilità di un diritto di cittadinanza, non è una vera assemblea se mancano i vertici strategici della rappresentanza politica,di  chi ha ricevuto la delega dai cittadini alla soluzione dei problemi e di chi deve rispondere nelle urne elettorali sulle scelte operate.

Il dott  Sosto DG della Asrem, assolve  alle sue funzioni con competenza e nel migliore dei modi possibili, e’ un eccellente dirigente-manager- pubblico,  di lunga esperienza ,ma non sarà sottoposto al giudizio elettorale

All’Odg della Assemblea , l’organizzazione della Sanità Pubblica nel territorio dell’Alto Molise. Al centro del dibattito, l’Ospedale S.F. Caracciolo e non solo, anche i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali. Presenti molti sindaci dei comuni limitrofi, i comitati civici, i consiglieri comunali, le forze di opposizione e un teatro affollato, ma non stracolmo come ci si aspettava, vista la rilevanza dell’argomento.

 Il dott. Sosto e’ stato chiarissimo nell’ illustrare la proposta  sanitaria per l’ospedale Caracciolo e in parte per il territorio. Non e’ previsto nulla di piu , ma tutto, quello che e’ contemplato nel DM 70 per le aree geografiche disagiate, come da stralcio allegato.

 Ha ribadito che chiedere o pretendere altro, in un contesto come quello molisano, in una regione sottoposta a commissariamento  e con l’obbligo legislativo del rientro della spesa,non avrebbe alcun senso, anzi la situazione richiede lo sforzo di tutti per poter realizzare punto per punto il programma previsto.

E a onor del vero , come l’ex vice sindaco Cacciavillani ha giustamente ricordato, quello che si e’ ottenuto e’ ben lungi da quello che la direttrice della Sanità Regionale  D’innocenzo e Il Presidente Frattura , in base all’allora debito regionale avevano prospettato. La soluzione non era un Presidio Sanitario di area di montagna , ma una netta riconversione dell’Ospedale Caracciolo in Casa della Salute , come successo , e nessun Tar  o potentato politico locale ha potuto impedire, a Venafro e Larino.

 Sui tempi della realizzazione e’ stato abbastanza ottimista, visto lo sblocco del turn over,  la possibilità di mobilità interregionale  e di assunzioni  ex novo e stabilizzazioni del personale precario.

 Certo il filmato, presentato in apertura dell’assemblea, della grande nevicata nell’Alto Molise di Gennaio 2017, ha illustrato meglio di qualsiasi parola o discorso il rischio sanitario che si corre in  questo territorio durante il maltempo e non solo, ma anche per le distanze  all’interno della rete hub e spoke e per le condizioni di dissesto della rete viaria.

 Sarebbe interessante capire le ragioni e le responsabilità dei tagli in sanità pubblica, di una rete viaria da terzo mondo, del dissesto idrogeologico di un intero territorio, come sarebbe stato interessante discutere con la parte politica dei privilegi che ancora gode una certa classe, o entrare nel merito di quali sono le priorità nello spendere il denaro pubblico, ma a questo non certo il dott Sosto poteva rispondere ieri sera, ma ben altri passati e presenti interlocutori politici.

 

 

Stralcio Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera. (G.U. 4 giugno 2015, n. 127)  

“9.2.2 Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate Le regioni e le provincie autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere presidi ospedalieri di base per zone particolarmente disagiate, distanti più di 90 minuti dai centri hub o spoke di riferimento (o 60 minuti dai presidi di pronto soccorso), superando i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. I tempi devono essere definiti sulla base di oggettive tecniche di misurazione o di formale documentazione tecnica disponibile. Per centri hub and spoke si intendono anche quelli di regioni confinanti sulla base di accordi interregionali da sottoscriversi secondo le indicazioni contenute nel nuovo patto per la salute 2014-2016. Tali situazioni esistono in molte regioni italiane per presidi situati in aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o premontano con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi, oppure in ambiente insulare. Nella definizione di tali aree deve essere tenuto conto della presenza o meno di elisoccorso e di elisuperfici dedicate. In tali presidi ospedalieri occorre garantire una attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di medicina interna e di chirurgia generale ridotta. Essi sono strutture a basso volume di attività, con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza e con un numero di casi insufficiente per garantire la sicurezza delle prestazioni, il mantenimento delle competenze professionali e gli investimenti richiesti da una sanità moderna. Tali strutture devono essere integrate nella rete ospedaliera di area disagiata e devono essere dotate indicativamente di: - un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri; - una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilità dei casi imprevisti) per i casi che non possono essere dimessi in giornata; la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell'equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco; - un pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all'Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l'aggiornamento relativo. E’ organizzata in particolare la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro hub o spoke più vicino, indagini laboratoristiche in pronto soccorso un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall'Ospedale di zona particolarmente disagiata al centro spoke o hub. E’ prevista la presenza di una emoteca. Il personale deve essere assicurato a rotazione dall'ospedale hub o spoke più vicino.”

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