Vito Gamberale originario di Agnone, ex AD di Autostrade, interviene sulla reazione dei mercati obbligazionari internazionali che hanno colpito pesantemente i bond di Atlantia a seguito del disastro del ponte Morandi
«Il governo deve muoversi con incisività ma anche con prudenza» e farebbe bene a «chiedere un nuovo assetto manageriale terzo e di garanzia esterno ed estraneo alla più recente storia», tutelando la società e gli azionisti gran parte dei quali di livello istituzionale, ha dichiarato l’ex amministratore delegato di Autostrade Vito Gamberale, sottolineando l’estraneità della famiglia Benetton che, come azionista di controllo ha sempre delegato la gestione ai manager. «Il mio ricordo della famiglia Benetton - riferisce - è di un raro esempio di assoluto rispetto della gestione manageriale e confondere le eventuali responsabilità dei manager con quelle della proprietà sarebbe del tutto improprio anche perché coinvolgerebbero azionisti istituzionali di livello mondiale. Non c’è dubbio che l’attuale management ha dato un’impronta fortemente orientata alla redditualità ed è per questo - sono parole di Gamberale - che io ho lasciato l’azienda in disaccordo con una gestione della holding di controllo tutta orientata agli aspetti finanziari e alle esasperazioni reddituali». «È bene far presente che non si possono ignorare i diritti degli azionisti anche perché il mancato rispetto dei patti può scoraggiare gli investimenti nel nostro paese visto che Atlantia è un asset di grande rilevanza a livello europeo e mondiale», dice ancora. Fonte https://www.corriere.it/economia/18_agosto_15/a-picco-bond-atlantia-il-disastro-ponte-morandi-e37cd66a-a092-11e8-8614-e56d93fd6b87.shtml