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Agnone, il cuore nei ricordi: Rita e Sandro

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Agnone, quando eravamo bambini contava dai 12.000 ai 9.000 abitanti. Nei ricordi le piazze, le strade, i quartieri, Maiella, San Marco, San Pietro, La Ripa, quelli di capammond e quelli di capaball ci incontravamo per strada, a scuola e le piazze, le strade, le case, oggi quasi tutte vuote, erano affollate di donne,bambini e tanti giovani.

 Anche quando nevicava, senza attrezzatura idonea, eravamo li a giocare, con i piedi gelidi  e le mani senza guanti. Abbiamo frequentato le stesse scuole, dalle elementari alle scuole superiori. Amici e compagni di giochi e primissimi amori. Dopo le scuole superiori la mancanza di lavoro e di futuro, di università in regione, siamo stati  costretti a emigrare. Le nostre vite,i nostri affetti, il lavoro,tutto costruito altrove e spesso anche con successo.

Gli agnonesi li trovi dappertutto, del resto tutti i molisani li incontri in ogni dove, regione con il piu alto tasso di emigrazione in quegli anni verso regioni più avanzate e produttive:Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Lazio. Adesso nel mese di Agosto i piccoli centri molisani si rianimano, escono dall'isolamento geografico e dallo spopolamento che avanza a grandi passi e sembra di ritrovarsi negli anni '50, '60. Con qualche capello bianco, qualche chilo in più , ci si rincontra, ci si guarda e ci si racconta, si parte dal presente ma si arriva sempre ai ricordi del passato. La vera motivazione del ritorno è la ricerca dell'altro te stesso, anche se per pochi giorni l'estate Oggi due cari amici, Rita e Sandro detto Sandruccio,  presso la nostra sede Altomolise.net. Emigrati per motivi di studio e lavoro a nord in Lombardia, affermati professionisti, sono passati a salutarci.. Quanti ricordi anche senza parlare! 

 Le osservazioni sono inevitabili :molte regioni italiane simili morfologicamente, simili geograficamente al Molise hanno valorizzato le attività produttive locali, i prodotti autoctoni delle loro terre, rendendole competitive con quelle di altre regioni. Viene spontaneo  pensare alla terra dove sei nato,non come una a una terra che ama i suoi figli, ma come a una terra che caccia di casa quasi tutti i suoi figli.

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