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Muore l'ex parroco di Montefalcone don Nicola D'Amico: il ricordo di Tullio Farina

Parroco per oltre 40 anni di Montefalcone ha lasciato un’impronta indelebile in quella comunità che lo ha amato e rispettato. E’ andato via all’improvviso in silenzio, , lasciando in tutti un vuoto incolmabile

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Addio don Nicola

Dopo la morte del vescovo monsignor Antonio Santucci, un'altra persona cara legata alla mia vita è andata via. Si tratta di don Nicola D’Amico,  ex parroco di Montefalcone del Sannio. Ho conosciuto bene don Nicola fin dal 1973, a dir la verità lo conoscevo già da prima, ma in tale anno ho avuto la fortuna di insegnare insieme a lui nella scuola media di Montefalcone. Era il mio primo anno di insegnamento così come per lui, che da pochi giorni era diventato parroco di Montefalcone per la  scomparsa  di don Vittorio Cordisco. Lo ricordo come se fosse oggi, sempre gioviale, sempre attento ai problemi dei ragazzi, disponibile con tutti ed animatore di attività non solo ludiche , ma anche culturali. Parroco per oltre 40 anni di Montefalcone ha lasciato un’impronta indelebile in quella comunità che lo ha amato e rispettato. E’ andato via all’improvviso in silenzio, quasi non volesse dare fastidio, lasciando in tutti noi un vuoto incolmabile. L’ultima volta che l’ho visto è stato in occasione di una mia visita nella casa di riposo di Pietracupa di qualche mese fa, dove era circondato dall’affetto di tutti, allorquando gli ho portato il libro, che pochi giorni prima avevo presentato, poiché me lo aveva richiesto. Abbiamo parlato di tante cose ed,  ironia del destino,  anche di fare una visita al vescovo Santucci. Era bello parlare con don Nicola perché rispondeva alle domande sempre con dolcezza e con molta affabilità. Amava raccontare e ricordare tutte la tappe più significative della sua attività pastorale. Era buono e generoso; qualche anno fa ospitò me ed altri amici di Trivento alla festa del tartufo di Torrebruna, dove si fece trovare come un direttore di sala che aveva riservato i posti per gli ospiti. Egli, che era sempre abituato a muoversi, ad agire,ad operare, ad organizzare viaggi di pellegrini a Medijgorye per pregare la madonna alla quale era tanto legato,certo soffriva un po’ nel vedersi chiuso entro quattro mura, ma accettava con dignità e coraggio il posto dove stava anche perché, come già detto, ben voluto da tutti e dove ogni domenica celebrava messa per tutti gli anziani offrendo loro un conforto spirituale. Durante un colloquio, mi aveva confessato, che avrebbe preferito stare a Canneto, ma ciò non era stato possibile. Con la scomparsa di Don Nicola la chiesa diocesana perde un'altra pietra miliare, perché don Nicola ha dato tutto se stesso per applicare alla lettera gli insegnamenti derivanti dal vangelo. Oggi tuti noi piangiamo per la sua morte perché sappiamo che più di qualcosa ci mancherà, ma ci conforta il fatto che il suo ricordo e soprattutto quello della sua attività pastorale saranno sempre presenti nella nostra mente e nel nostro cuore. Addio   e buon viaggio verso Gesù , caro don Nicola.

Tullio Farina

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