In realtà il partito "Italia in Comune" era già arrivato in Molise grazie al sindaco di Vinchiaturo Luigi Valente. Oggi si consolida con l'arrivo in Molise del referente nazionale Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, e di Dario Nanni, referente della provincia di Roma. L'obiettivo era presentare l'adesione del consigliere comunale Pino Libertucci, di recente fuoriuscito dal Pd insieme alla ex dirigente Francesca Carnevale. La loro posizione all'interno del Pd era diventata inconcilibile con logiche che portavano a decidere fuori dal Partito ma nelle piazze e per il corso di Campobasso quali dovessero essere le sorti del Partito Democratico.
Alla conferenza stampa era presente anche il sindaco di Campobasso Antonio Battista. Segno che la rottura con la coalizione di centrosinistra potrebbe non essere totale. Infatti è stato lo stesso referente nazionale del partito, Pascucci, a sottolineare che a "Italia in Comune" non piacciono le corse solitarie ma in coalizione. Dove essere rappresentativi e non farsi trattare come personaggi civici che, dopo aver partecipato alle competizioni elettorali, vengono messi da parte dagli appartenenti ai partiti tradizionali.
"Vi ruberò 5 minuti - ha dichiarato Libertucci - prima di dare la parola a Pascucci e Dario intanto per ringraziarli di essere venuti in Molise e per avermi dato insieme agli amici con cui abbiamo costituito la sezione di Campobasso l'opportunità di iniziare questa nuova esperienza politica. Un grazie ai giornalisti per aver seguito è raccontato gli eventi degli ultimi giorni e un ringraziamento particolare a Pino e Francesca che giorno per giorno, minuto per minuto mi hanno dato coraggio e forza e che insieme a me hanno lasciato il PD. Partiamo da qui perché forte é stata in questi giorni la richiesta di sapere il perché. Colpa di questo i di quell altro. No colpa o anzi merito nostro di aver avuto il coraggio di esternare il malessere anche di tanti altri e di dire che non ci riconoscevano più,, soprattutto a livello locale in un PD troppo pieno di personalismi e lontano dai bisogno delle persone. Lo lasciamo senza polemiche, senza rancore e con grande rispetto dei tanti amici che sono rimasti. Perché Italia in comune . Basta vedere la carta dei valori e l'dea di una politica che parte dall esperienza del gli amministratori per soddisfare i bisogni spesso semplici delle comunità anche piccole con quella di Campobasso. Un idea diversa da quella del centrodestra e dal centrosinistra che nonostante le apparenze sono oggi lontani dai bisogni delle persone e diversa dei partiti populisti che neanche provo a descrivere. Abbiamo l'ambizione e Campobasso di costruire un programma per la città che sia alternativo alle coalizioni esistenti".
Italia in Comune partito di trombati che vuole trovare spazio in un nuovo soggetto politico? Sembrerebbe di no proprio perchè alla ricerca di una coalizione dove posizionarsi e dire la propria. Ma con la forza di tornare a contatto col territorio come ha sostenuto Dario Nanni, anch'egli come Libertucci fuoriuscito dal Pd della periferia romana, che a suo dire "ha perso totalmente il contatto con la città e con le istanze delle periferie".
"Bisogna dare valore a chi merita - ha continuato- quello che non avviene nella maggior parte dei partiti dove spesso vanno avanti persone che rappresentano solo se stesse e poche altre. Il partito deve crescere nella moralità, ma non quella sbandierata ma quella della competenza".
E' stato poi Pascucci, da sindaco di Cerveteri a spiegare le tappe della nascita del partito. Che è stato pensato per la prima volta il 3 dicembre 2017 ma che nasce il 15 aprile, ben dopo le elezioni del 4 marzo grazie alla volontà di Federico Pizzarotti sindaco di Parma ex cinque stelle. Come Pizzarotti anche Pascucci è arrivato dall'esperienza civica. Nel suo comune è diventato sindaco grazie a una coalizione di liste senza partito e aveva contro in opposizione tutti i partiti. E' un uomo di centrosinistra, ha partecipato alla campagna elettorale del Lazio per Zingaretti ma alle scorse politiche ha votato senza convinzione.
"E' stato proprio questo il motivo che mi ha convinto a formare questo partito - ha sostenuto Pascucci - siamo il gruppo di amministratori e non che si copiano le delibere. Siamo nati come un gruppo di alcolisti anonimi che quando si incontravano si facevano sostegno psicologico sullo stato delle cattive condizioni delle città. Poi siamo diventati un partito tradizionale, con circoli e tessere. Due sono i nostri punti imprescindibili. Il primo è la territorialità secondo la quale è il coordinatore di Campobasso a decidere quello che si fa a Campobasso. Niente decisioni dall'alto come Lega e Cinquestelle. Poi viene la competenza. Perchè quello del politico è un mestiere. Teniamo a dire che un parlamentare, prima di diventare tale dovrebbe essere prima un amministratore comunale".
Battista si è detto dispiaciuto della perdita di Libertucci nel Pd ma allo stesso tempo era lì per augurargli buona fortuna e buona nuova avventura nel partito. I maligni hanno pensato che era lì per assicurarsi l'appoggio del partito alla prossima tornata elettorale. Per ora nulla di certo. Chi vivrà vedrà.