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Vittime della caccia, quest’anno sono 114. Si è chiusa la stagione venatoria o la guerra?

L’Associazione vittime della caccia, che opera dal 2007, ha pubblica un dossier relativo alle vittime umane in campo venatorio, o a causa di armi da caccia.

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Della caccia in Italia se ne può solo dir male. Vogliamo parlare delle diverse specie animali che si sono estinte o ridotte drasticamente a causa della caccia? Oppure delle specie animali introdotte in natura dalle associazioni venatorie e che hanno alterato gli equilibri ecologici e recato danni all’uomo stesso, vedasi il cinghiale? Ma caccia in Italia significa anche violazione della proprietà privata, grazie ad un obsoleto articolo 842 del Codice Civile che autorizza il cacciatore a invadere fondi altrui senza chiedere alcun permesso. E violazione altresì del sacrosanto diritto di voto, come ha dimostrato la regione Piemonte, impedendo alla cittadinanza di esprimersi in merito.

Ma la caccia è anche l’unico sport che ferisce e uccide le persone stesse. A tale proposito, come ogni anno, al termine della canonica stagione venatoria (31 gennaio), l’Associazione vittime della caccia, che opera dal 2007, pubblica un dossier relativo alle vittime umane in campo venatorio, o a causa di armi da caccia.Quest’anno (stagione 2017/2018) i dati sono i seguenti: civili non cacciatori, 34, di cui 24 feriti e 10 morti; cacciatori, 80, di cui 60 feriti e 20 morti. Totale: 84 feriti e 30 morti. Tre i minori rimasti vittime, di cui due feriti ed un morto. continua su

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