La situazione all'interno del penitenziario di Campobasso non è ottimale anzi. Per questo momento in questo momento (ore 21.28) a via Cavour di Campobasso si è scatenato il panico. I detenuti all’interno della seconda sezione sono in rivolta. Una protesta coì clamorosa non si registrava da anni. Si parla di materassi incendiati, vetri rotti e lenzuola date alle fiamme: immagini forti quelle all’interno delle celle del carcere. La seconda sezione è quella dove sono reclusi i detenuti “comuni”. Sul luogo si è già recato il Procuratore capo di Campobasso, Nicola D'Angelo.
I detenuti si sono rinchiusi nel II settore, avrebbero bruciato alcuni materassi e non ci sarebbero agenti sequestrati o ostaggi. Secondo Aldo Di Giacomo, segretario del Spp, sindacato degli agenti penitenziari, alla radice della protesta ''potrebbero esserci problemi con la diminuzione di alcuni benefici quali telefonate ed altro''.
A quanto si apprende i motivi della rivolta sarebbero da individuare sia nella restrizione di alcuni benefici che per il super affollamento del II settore: secondo Di Giacomo infatti nel reparto alcuni detenuti avrebbero dormito con i materassi per terra, in un carcere che al momento vede la presenza di circa 180 detenuti. Non molti di più rispetto al totale della capienza, ma sensibilmente rispetto alla capienza del settore. A questo si aggiunge, riferisce Di Giacomo, che nelle ultime settimane nel carcere sono affluiti detenuti 'border line', ossia con problemi psichici o tossicodipendenti.
I detenuti dopo le 22 sono stati a colloquio con la direttrice del carcere Irma Civitareale di Cassino. I detenuti hanno così potuto parlare e ricevere delle rassicurazioni. La situazione è tornata quindi sotto controllo.
Davanti al carcere anche l'associazione Antigone che ricorda che il carcere di Campobasso è angusto. Una organizzazione provvisoria quella di Irma Civitareale dirigente supplente che da due mesi dirige in via provvisoria la vita del carcere. Ci sono state limitazioni riguardo ai permessi al di fuori della struttura e con le comunicazioni con i familiari. L'equilibrio precario è stato distrutto