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Renzi chiede che il PD guardi  al Centro

Per l’ex premier occorre riorganizzarsi in vista di elezioni politiche senza  predisporre alleanze con Sinistra o 5S

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Tra i più stretti collaboratori di Renzi, quelli che non gli hanno mai girato le spalle, girano voci sul fatto che dopo le europee non potranno garantire più quella unità interna, della quale ha goduto finora Zingaretti. La lealtà non va confusa con l’accondiscendenza totale verso decisioni penalizzanti. Le ferite accumulate finora sono state tante e sono state sopportate solo in funzione di una Unità necessaria a non deflagrare, ma il nuovo Segretario non può pensare di continuare come in questi mesi durante i quali non è stata mantenuta la promessa di una gestione unitaria, c’è stato un ammiccamento al giustizialismo, sono stati valorizzati Orlando, Gentiloni, Franceschini, Zanda, notoriamente animatori del fuoco amico contro Renzi.
​Da parte sua Renzi non smentisce e, a scanso di equivoci, anticipa che,  se vuole vincere, il Partito  deve guardare al Centro e non occhieggiare a Sinistra o ai 5S. Questa la sua dichiarazione al Quotidiano Nazionale dell’altro giorno: “Sono un senatore del Pd e sto facendo campagna elettorale per il Pd. La nostra lealtà è fuori discussione. Ma è evidente che prima delle prossime politiche occorra riorganizzarsi. Bisogna guardare a un centro sinistra moderato, perché la nostra storia e tutto il mondo insegnano che le elezioni noi le vinciamo al centro, non a sinistra. Finora, da parte nostra il segretario ha avuto la massima collaborazione. L’unico fuoco amico contro Zingaretti è arrivato da sgangherate proposte dei suoi collaboratori più stretti, tipo aumentare gli stipendi dei parlamentari. Dentro l’attuale PD, c’è la tentazione da parte di una corrente culturale nella società e di qualche aspirante ministro all’interno del Pd di alleanza con il M5S. Ma un’alleanza con i Cinque Stelle sarebbe una sciagura. Sarebbe la rivendicazione dell’incompetenza come sistema, come metodo, come valore. La Castelli che spiega l’economia a Padoan, Toninelli che spiega come si fanno i tunnel, Di Battista che parla di politica estera. E noi dovremmo allearci con questa gente?”.
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