Ci sono anche aziende molisane tra le oltre 50 a cui sono state contestate violazioni per 65mila euro. Riguarda la vendita di tartufo compiuta prevalentemente su siti internet. In quella che viene definita la truffa del tartufo quest'ultimo viene messo in etichetta, spacciando il prodotto sintetico aromatizzato per l’appetibile tartufo italiano e nel raggiro ci finiscono in tanti.
Hanno deciso di metterci gli occhi i carabinieri forestali di Macerata che tra i responsabili della truffa hanno individuato proprio un’azienda locale e sono finiti per incastrarne altre sparse in diverse regioni. Ma ci sono anche Toscana, Molise, Liguria, Umbria, Campania, Calabria, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia.
I carabinieri hanno denunciato 11 persone. Nella presunta truffa c’è anche una multinazionale dell’agroalimentare italiana che i carabinieri non hanno rivelato. Le contestazioni sono sia di natura penale che amministrativa. Il tartufo in etichetta che riporta ‘condimento al tartufo’ al momento vale 20 contestazioni per 65 mila euro. A quanto ammonta il giro d’affari è forse presto per calcolarlo.