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Di Maio terrorizzato dalla fine della legislatura, per tenersi buono Salvini, offende a man bassa il PD

Zingaretti si sveglia dal torpore e lo querela

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È evidente lo stato confusionale in cui versa Di Maio or che vede avvicinarsi la fine della legislatura. E, pur di ingraziarsi Salvini, non solo gli vota ogni schifezza possibile e immaginabile ma attacca a man bassa e senza ritegno il PD, reo di tante colpe ma non identificabile certo con chi fa tratta di minori come avvenuto a Bibbiano. Al sindaco di Bibbiano sono contestati reati amministrativi e non le cose orribili e agghiaccianti di cui Di Maio incolpa il Pd. Durante una diretta Facebook, aveva detto: “Io col Pd non ci voglio avere nulla a che fare, con il partito di Bibbiano che toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per vederseli non voglio averci nulla a che fare e sono stato in questo anno quello che più ha attaccato il Pd”.
Zingaretti che, di solito, reagisce solo quando sotto il culo si scatena il 7° grado della scala Mercalli, ha chiamato i legali del PD e lo ha querelato: “Le dichiarazioni demenziali del vicepremier Di Maio, il quale collega l’identità del Pd alle vicende drammatiche relative all’inchiesta sui minori che coinvolge il comune di Bibbiano, confermano solo il livello di disperazione di un personaggio che ha fallito il suo obiettivo e scarica la sua bile sugli avversari politici”.
Con buona pace di D’Alema che stamattina auspicava un’apertura di credito verso il M5S, tutta la dirigenza del PD, una volta tanto unita, ha confermato la posizione di Zingaretti. Le parole usate sono del tipo: accostare a fatti gravissimi l’identità del Pd è un atto irresponsabile e falso. È Di Maio, con il suo atteggiamento sprezzante, volgare e ottuso che strumentalizza e utilizza una vicenda drammatica che dovrebbe tenere unite tutte le istituzioni. Ma questo comportamento è solo l’ennesima conferma della pochezza di alcuni individui che stanno governando l’Italia. Il Pd ha dato mandato ai propri legali di sporgere querela per diffamazione e richiesta di risarcimento danni in sede civile”.  “Noi con Luigi Di Maio non vogliamo avere nulla a che fare, per usare le sue parole. Molto diverse oggi da quelle che utilizzava un anno fa, quando elemosinava i nostri voti per andare al governo. Le nostre parole sono invece le stesse di allora: Lega e M5s sono la stessa cosa, l’opposto della sinistra. E a loro ci si può solo opporre” “Con uno che si comporta in modo così indegno non solo non ci si fa un governo insieme ma non gli si stringe nemmeno la mano.
Con questa uscita, Di Maio ha dimostrato tutta la sua scarsa capacità politica. Poteva tenere aperto uno spiraglio anche solo virtuale, per una intesa con il PD che facesse da scudo  allo strapotere di Salvini; lo ha definitivamente chiuso. Peccato per lui: è  rimasto chiuso dentro, sempre più prigioniero della Lega.

 

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