Ieri in apertura del consiglio comunale era più che evidente che qualcosa di importante fosse accaduto. La disposizione dei consiglieri di maggioranza era completamente modificata. Linda Marcovecchio e Annalisa Melloni erano sedute l'una accanto all'altra nella postazione a sinistra della sala, la più distante dal sindaco Marcovecchio che ha presentato la sua nuova giunta, specificando che non ha ancora assegnato le deleghe agli assessori. Presente tra i nuovi assessori Pino Verdile probabile futuro assessore ai lavori pubblici. Alla destra del sindaco il nuovo vicesindaco Amicarelli.
L'ingresso di Pino Verdile come assessore esterno ha causato una violazione della legge nel rispetto della percentuale del 40%per le quote rosa, obbligatorie nelle giunte comunali. La violazione non ha motivazioni legate all'assenza di presenza femminile nella maggioranza, visto che la consigliera Annalisa Cellilli fa parte della maggioranza Marcovecchio. A tal proposito la consigliera Cellilli ha detto: "Dico quello che ha detto il sindaco ma in questo momento non me la sento di prendere questo incarico" Viene da chiedere alla consigliera Cellilli : "Pensa che sia importante o no la rappresentanza di genere negli organi istituzionali, oppure pensa che le politiche di genere e gli assessorati vanno delegati ai consiglieri maschi?"
Saia consigliere di nuovo sogno agnonese ha annunciato un ricorso al Tar, Scarano ha insistito molto e sollecitato la consigliera Cellilli a esprimere il suo parere in proposito e non solo sulle quote rosa ma su quali azioni a favore dei cittadini si fosse impegnata nei tre anni passati nel consiglio comunale.
La maggioranza ha blindato il sindaco in tutti i passaggi dell'acceso dibattito anche se sono pochi i consiglieri e consigliere che si esprimono apertamente intervenendo nel dibattito, ma tutti puntualmente votano con diligenza.
All'odg anche la sostituzione di Maurizio Cacciavillani che ha dato le dimissioni, è stato sostituito da Luciana Sabelli. Con l'ingresso della nuova consigliera il consiglio comunale agnonese vede una presenza femminile del 50%, dato di buon auspicio per la rappresentanza di genere e per eventuali politiche di genere e sulle pari opportunità di cui fino ad oggi non si è vista alcuna iniziativa politica.. Buon lavoro alla consigliera Sabelli.
Scarano ha nuovamente invitato la segretaria comunale a esprimere il suo parere come obbliga la norma rispetto all'operato del sindaco circa il progetto delle biomasse. La segretaria ha cercato cavilli legislativi per rimandare una eventuale risposta ma pressata a più riprese da Scarano, ha espresso il suo parere affermando che nella procedura amministrativa non c'e' stata alcuna anomalia sulla quale ella potesse o dovesse eccepire.
La mozione, dopo che Scarano l'ha argomentata, ha visto il sindaco fare le sue controdeduzioni affermando che in qualità di sindaco non ha firmato alcun che, non non era a conoscenza del fatto di avere una stanza ad uso lavorativo nello studio dell'avvocato proprietario del 40% delle quote societarie dell'impresa romana che ha presentato il progetto sulla centrale a biomasse che come ha spiegato Saia è un progetto con un impegno di 3milioni e 400mila euro per la centrale, con un incasso annuo prevedibile intorno ad 1milione e 200 mila euro per circa 20 anni. Il sindaco comunicava anche che la soprintendenza ha dato il suo parere negativo definitivo perciò la questione è da considerarsi archiviata.
Ma non solo, il sindaco ha tentato di capovolgere la situazione, da accusato a accusatore del consigliere Scarano di un eventuale conflitto di Interesse, per essere socio dell'associazione tradizioni e sviluppo e un'altra società . Scarano ha sfidato il sindaco in un incontro pubblico su queste ed altre questioni
Il voto ha chiuso per il momento la partita, decretando vincitore per un 6 a 4 Marcovecchio con le astensioni delle fuoriuscite dalla maggioranza Melloni e Marcovecchio. Situazione politica in divenire in ogni caso. Marcovecchio adesso riparte in una condizione di maggiore debolezza avendo creato uno strappo con i sindaci dell'alto Molise, uno squarcio profondo nella sua maggioranza e una patata bollente ancora da sbucciare: l'eventuale ricorso al Tar per le quote rosa