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Violenza fisica e psicologica al tempo di Covid 19, ammonito un marito di Isernia

Il fatto avviene all'indomani dei dati preoccupanti che la ministra Bonetti ha reso noti solo ieri

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 A seguito di un referto per lesioni rilasciato dal Pronto Soccorso dell'ospedale di Isernia, e dopo diversi episodi di violenza fisica e psicologica commessi da un marito violento nei confronti della moglie dalla quale è in via di separazione, il questore di Isernia, Roberto Pellicone, dopo una sollecita ma approfondita istruttoria da parte della Divisione Anticrimine della Questura, ha emesso un provvedimento di Ammonimento nei confronti dell'uomo, 55enne. L'uomo è stato ammonito a tenere una condotta conforme alla legge e a non compiere alcun atto di violenza di nessun tipo nei confronti della donna. Il personale della Questura lo ha, inoltre, informato della possibilità di seguire un percorso terapeutico presso l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (Aipc), a distanza attraverso la piattaforma della stessa associazione. Il protocollo siglato dalla Questura di Isernia con l'associazione prevede almeno un colloquio per la valutazione del caso.

 

Questo avviene all'indomani della presentazione dei dati della violenza da parte della ministra Bonetti. 

I dati del numero antiviolenza e antistalking e dell’app 1522 per i mesi di marzo e aprile 2020 rilevano una crescita importante delle telefonate e dei contatti per segnalare episodi di violenza domestica e chiedere aiuto.

Mentre i mesi di gennaio e febbraio 2020 registravano un decremento nell’utilizzo del servizio sia rispetto agli stessi mesi del 2019 (455 telefonate a gennaio 2020 contro le 623 del gennaio 2019; 508 nel febbraio 2020, 528 nel febbraio 2019) sia rispetto al dato medio mensile di telefonate del 2019 (587 telefonate), durante il lockdown da Covid-19 è cresciuto il numero di donne che si sono rivolte al numero di pubblica utilità.

Nel mese di marzo sono stati infatti 716 i contatti (erano stati 670 nel marzo 2019), mentre dal 1 al 18 aprile 2020 sono saliti a 1037 (397 nello stesso periodo del 2019). Da rilevare, inoltre, la crescita nell’utilizzo della app “1522”: se le segnalazioni via chat a gennaio 2020 sono state solo 37 e a febbraio 50, confermando così una sostanziale preferenza per il mezzo telefonico, con la campagna di comunicazione mirata alla diffusione della conoscenza dell’app le segnalazioni via chat sono salite a 143 a marzo e a 253 nei primi 18 giorni di aprile.

“Questi numeri sono un segno – spiega la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti – che ci dice l’emersione di un fenomeno purtroppo nascosto, difficile da contrastare proprio nella misura in cui più viene taciuto mentre si consuma nelle mura domestiche. Una delle nostre preoccupazioni ha sempre riguardato, dall’inizio dell’epidemia, le conseguenze che lo stare a casa avrebbe comportato per le categorie più fragili. Il 1522 – contattabile sia chiamando sia tramite app, attivo 24 ore su 24, disponibile in italiano e in altre 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e arabo) – è uno strumento fondamentale in questa lotta. Soprattutto l’app è utile in condizioni in cui anche fare una telefonata espone una donna a ulteriori rischi per la propria incolumità. Per questo abbiamo sostenuto e rafforzato la campagna di comunicazione, riportando in Rai lo spot #LiberaPuoi e realizzando una nuova campagna di sensibilizzazione, attualmente in programmazione, con diversi artisti attenti a questo tema. L’opera di informazione che i media stanno svolgendo in queste ore è cruciale per diffondere il messaggio alle donne che ne hanno bisogno per salvare se stesse e i propri figli. Vorrei inoltre ricordare l’app Youpol della Polizia di Stato, per la segnalazione di violenza domestiche, anche in anonimato, alle questure. Così come il sostegno della rete delle farmacie che, con l’accordo recentemente raggiunto con il Dipartimento per le Pari Opportunità, si aggiungono come un presidio informativo fondamentale per l’accesso al 1522”. 

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