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Crisi tessile, Petraroia (Pd) chiede lumi su investimenti pubblici

redazione
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CAMPOBASSO. Crisi del settore tessile in Molise: il consigliere regionale del Pd, Michele Petraroia, tramite un’interrogazione consiliare, chiede l’entità degli investimenti pubblici erogati, il numero delle aziende beneficiare, le ricadute in termini di fatturato e di posti di lavoro, le prospettive della filiera e dei consorzi tra imprese tessili avviati.

“Sapere tutto ciò  – scrive Petraroia - è un diritto degli amministratori regionali, delle maestranze licenziate, degli artigiani in via di fallimento e dell’opinione pubblica. Non vorrei che l’assenza di intervento e di proposte della Regione Molise – prosegue nel suo intervento il consigliere del Pd  -  lasciano alla sola terna commissariale ex IT Holding S.p.A., l’azione di tutela inerente il Marchio Ferrè sul quale è insorto un contenzioso con la PARIS Group della famiglia SANKARI (DUBAI). La possibilità di riaprire un confronto su un’opportunità simile merita di essere sostenuta nell’interesse del Sistema Molise Italia e del comparto tessile regionale.
In aggiunta a ciò è di queste settimane la notizia della chiusura definitiva della STILCOOP Moda s.r.l. di Agnone con la perdita di 33 posti di lavoro in un’area svantaggiata già alle prese con un calo demografico progressivo che mina il futuro di quella comunità.
E’ dovere della Giunta Regionale – sottolinea -  rispondere alle interpellanze consiliari al fine di offrire chiarimenti sulle misure adottate, sui provvedimenti in istruttoria e sugli indirizzi di pianificazione su quelle materie.
Sul tessile la Regione Molise è stata lasciata sola dal Governo nella gestione della crisi della IT Holding S.p.A., uno dei principali gruppi industriali italiani ed europei del Sistema Moda. I nostri sforzi finanziari vanno verificati nelle loro ricadute operative e occupazionali sia per la Nuova ITTIERRE e sia per la filiera tessile regionale a partire dalla salvaguardia delle piccole imprese locali.
Non si può rimanere fermi con funzionari dell’Assessorato, preposti a questi uffici, che vengono tratti in arresto per altre ipotesi di reato, e non riavviare un confronto istituzionale positivo per rilanciare un settore produttivo così significativo per la nostra Regione.
Conoscere l’entità degli investimenti pubblici erogati, il numero delle aziende beneficiare, le ricadute in termini di fatturato e di posti di lavoro, le prospettive della filiera e dei consorzi tra imprese tessili avviati, è semplicemente un diritto degli amministratori regionali, delle maestranze licenziate, degli artigiani in via di fallimento e dell’opinione pubblica. Sottrarsi alle proprie responsabilità istituzionali e non rispondere ad un’interpellanza – conclude l’esponete del centrosinistra - puntuale su una questione che tocca gli interessi di centinaia di persone, è un errore grave che evidenzia l’insensibilità di una Giunta Regionale che evade i propri obblighi di legge nei confronti del Consiglio”.

 

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