AGRICOLTURA: PRONTA LEGGE SU TUTELA E VALORIZZAZIONE TARTUFI =
(AGI) - L'Aquila, 22 giu. Si potranno raccogliere e
commercializzare per il consumo nove forme diverse di tartufo,
appartenenti a sette specie distinte mentre si assicura una
maggiore flessibilita' attraverso la chiusura di parte del
territorio regionale alla raccolta, la variazione del
calendario e delle quantita' di raccolta giornaliere per
esigenze legate alla tutela e all'incremento del patrimonio
tartuficolo. Sono queste alcune tra le piu' rilevanti novita'
introdotte con la nuova Legge per la tutela, la valorizzazione
e la commercializzazione del tartufo in Abruzzo, a 24 anni di
distanza dall'ultimo provvedimento regionale risalente al 1988.
Se ne e' discusso in un convegno a Quadri, alla presenza
dell'assessore all'Agricoltura, Mauro Febbo. Un altro
importante aspetto innovativo della nuova legge e'
rappresentato dall'identificazione delle "Zone geografiche di
raccolta e produzione", possibile perche' la Regione Abruzzo
dispone della "Cartografia delle aree vocate". Inoltre, la
Giunta Regionale ha la possibilita' di promuovere l'istituzione
di un marchio di qualita' del tartufo abruzzese e sostenere
tutte le iniziative orientate alla promozione del prodotto:
ricerca, sperimentazione, tutela, percorsi gastronomici
dedicati. La tecnica di raccolta rimane pressoche' invariata,
viene eliminato l'uso dello zappetto, rimane solo l'uso del
vanghello mentre la validita' del tesserino passa da 6 a 10
anni. Da segnalare una variazione importante rispetto alle
norme in vigore relativamente alla tassa di concessione
regionale che, a fronte dell'aumento previsto, destina il 50
per cento delle entrate ad attivita' inerenti la ricerca,
sperimentazione, tutela e valorizzazione del tartufo
istituendo, a tal proposito, uno specifico capitolo di spesa.
"Era giusto e necessario intervenire per adeguare il quadro
normativo regionale ai mutati scenari di questo settore che e'
sempre piu' in evoluzione", ha spiegato l'assessore Febbo nel
corso del suo intervento. Al convegno hanno preso parte il
sindaco di Quadri, Saverio Calabrese, l'esperto fiscale,
Maurizio Bucci, il vicecomandante regionale del Corpo
Forestale, Giorgio Morelli, il comandante provinciale di
Chieti, Livia Mattei, e i due tecnici della Regione Abruzzo,
Franco La Civita, e Gabriele De Laurentiis che hanno lavorato
alla stesura del testo. Tra gli intervenuti anche molti sindaci
dei paesi limitrofi e naturalmente le rappresentanze di tutti
gli attori coinvolti nel settore dei tartufi: produttori,
raccoglitori, commercianti, trasformatori e ristoratori. "E'
nato un confronto costruttivo - sottolinea Febbo - nel corso
del quale abbiamo illustrato il testo della Legge presentata in
Consiglio regionale e che tra 10/15 giorni sara' discussa in
Commissione. Nel corso del dibattito sono emersi numerosi
interventi di condivisione e plauso in merito al testo, atteso
da molto tempo, e sono arrivati anche dei suggerimenti per
piccole modifiche, come quelle relative agli orari, che solo al
vaglio degli uffici competenti. Il confronto e' stato utile
anche per discutere degli aspetti fiscali in merito ai quali
ritengo necessario intervenire a livello nazionale introducendo
un regime agevolato ed un abbassamento dell'Iva al 4 per cento.
Proposte che sono state ampiamente condivise da parte da tutti
gli attori intervenuti. Ci tengo ad evidenziare come il mondo
dei tartufi abbia accolto con grande favore questa nuova Legge
che era diventata assolutamente necessaria ed urgente per un
settore che e' doveroso tutelare e valorizzare". Un mondo in
continua evoluzione che riveste un ruolo sempre piu' importante
nell'ambito delle produzioni tipiche regionali e che puo'
vantare dati estremamente significativi: 6.000 cercatori
autorizzati e paganti il tesserino per la raccolta, 36 aziende
che ogni anno producono e lavorano 210 quintali di questo
particolare e pregiato fungo (seconda regione dietro l'Umbria),
3 vivai per la coltivazione (di cui 1 pubblico) mentre sono 6
le associazioni riconosciute sul territorio abruzzese. "Tutti i
soggetti coinvolti nella filiera del tartufo in Abruzzo -
conclude Febbo - sollecitavano, da anni, una nuova legge di
riordino del settore, alla luce delle nuove esigenze derivanti
da una diversa collocazione della Regione che negli ultimi anni
si e' ricavata un ruolo di primo piano a livello nazionale.
Questa proposta, predisposta dagli organi tecnici del
competente Servizio della Direzione Agricoltura nel rispetto
dell'attuale quadro normativo della Legge 752/85, nasce con il
duplice scopo di tutelare e preservare il patrimonio
tartufigeno della regione e al tempo stesso valorizzare la
produzione locale, ancora troppo spesso venduta, in modo
anonimo, sui mercati di regioni piu' conosciute. L'incontro di
Quadri rappresenta un ulteriore momento di confronto visto che
gli operatori del settore sono stati coinvolti a vario titolo
nel corso della stesura dell'articolato ad iniziare dagli
organi delegati al controllo unitamente alle associazioni dei
tartufai e dei tartuficoltori".