L'ex sindaco Lorenzo Marcovecchio, con il suo vice sindaco Edmondo Amicarelli e l'assessore Tonino Scampamorte difendono, come naturale, l'operato di tre anni e mezzo di governo della città di Agnone. " Pensiamo di aver fatto bene" hanno detto. Al setaccio delle domande dei tre giornalisti Carosella, Minicozzi e Pizzi, nessuno dei tre si è sottratto in un confronto serrato di circa una ora e mezza. Gentili, disponibili i tre in vista delle elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco, anche se l'irritazione è emersa a tratti soprattutto in relazione alle domande sull'assenza di Marcovecchio nella fase immediatamente prima il lockdown fase uno causato dalla pandemia di covid 19.
In merito al candidato/a a sindaco e alla composizione della lista le intenzioni sono quelle di trovare figure condivise dalla società civile e gli elettori. Figure riconosciute dai più come positive per evitare attacchi strumentali a prescindere, onde evitare quello che secondo Marcovecchio è successo alla sua precedente amministrazione e che sempre a suo dire, non portano bene alla comunità agnonese. La lista non strettamente marcata centrodestra ma allargata ad un'area più ampia. Si ad un sindaco donna, "Perche'no?" la risposta.
L' ex vice sindaco Amicarelli ha espresso la netta volontà alla sua non ricandidatura ma a domanda ha ammesso che qualche suo familiare potrebbe candidarsi . Anche Scampamorte indeciso sulla ricandidatura, come l'ex sindaco che alla domanda " Avvocato lei si candida?" ha risposto: " ad oggi no ma se necessario si" Pertanto fare grosse previsioni sugli eventi che seguiranno risulta complesso. Troppo abbottonati e oltremodo attenti a non scoprire le carte. Hanno ipotizzato al massimo la presentazione di tre liste, anzi Scampamorte si è fermato a due con la motivazione che e' difficile trovare persone disposte a esporsi e a confrontarsi con la complessa gestione della res pubblica
Difesa a spada tratta del loro operato sulla centrale a biogas, goccia che ha fatto probabilmente traboccare il vaso nei confronti delle tre donne, l'ex vice sindaca Marcovecchio, l'assessora al bilancio Melloni e la consigliera Cellilli che con una azione congiunta alle minoranze hanno firmato le loro dimissione causando l'interruzione prematura della legislatura Marcovecchio. Anche se l'ex sindaco riferendosi all'ex vice sindaca, ipotizzava una scelta da lei pensata in previsione di future e diverse aspirazioni politiche. Altrettanto forte la difesa dell'apertura del call center oramai chiuso a distanza di soli due anni.
In merito alle relazioni politiche a livello regionale con il presidente Toma, il consigliere Iorio, l'assessore Niro, i tre avevano posizioni differenti, nel senso che Amicarelli ha rivendicato la sua libertà di azione politica, altrettanto Scampamorte citando anche l'assessore Cavaliere e l'ex sindaco ha affermato che finora non hanno chiesto benedizioni superiori ma non ha escluso un successivo confronto con i livelli poiltici regionali. Insomma le varie anime del centro destra molisano si spalmano sui territori.
Lasciano, a loro dire, una situazione finanziaria nel comune di Agnone che gode di buona salute e auspicano che la nuova compagine di centro destra che in caso di vittoria salirà a Palazzo San Francesco voglia e possa continuare nella loro opera riformatrice. Unica ammissione di errore da parte loro, la scarsa e non tempestiva capacità di comunicare all'esterno tutte le cose fatte.