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Tic tac il tempo scorre, Toma non ha provveduto a sostituire Marone con Romagnuolo: i dissidenti potrebbero avviare percorsi alternativi

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Tic tac il tempo scorre: così dicevano i ragazzini che programmavano di chiamare i carabinieri per annunciare una bomba all'interno della loro scuola. Con l'obiettivo di non seguire le lezioni del giorno. Ora lo potrebbero dire i consiglieri regionali Andrea Di Lucente, Salvatore Micone e Aida Romagnuolo. Il tutto perchè oggi è sabato e Donato Toma, il presidente della Regione pro tempore, non ha ancora provveduto a fare il cambio in Giunta previsto: la pasionaria ex Lega al posto del Leghista che non ha votato per Toma nel 2018 Michele Marone. 

Questa era una mossa che sarebbe dovuta avvenire entro oggi. Ma ad ora niente è avvenuto se non un costante contatto con Yari Colla per evitare l'inevitabile. Ossia che i due centravanti di sfondamento, che pure avevano votato la fiducia a Toma, possano decidere di mettere in campo azioni contro il presidente della Regione. La prima potrebbe essere l'appoggio esterno ma non si esclude nemmeno la mozione di sfiducia al singolo assessore: ossia a Michele Marone. Ci avevano già provato con Mazzuto, con Pd e 5 stelle che la avevano firmata insieme a Calenda e Romagnuolo, ma non si ci era riusciti. Invece ora con i tre voti di Di Lucente, Micone e Romagnuolo, più gli otto delle minoranze potrebbero portare a termine il risultato. E imporre a Toma di rimuoverlo, pena una seconda mozione ma stavolta indirizzata al presidente Toma. Perché come sottolineato dallo stesso Di Lucente: " decidiamo noi quando staccare la spina, sarà un atto del centrodestra e non imposto da Pd e 5 stelle". 

Parole che suonano quanto mai profetiche in questo momento in cui Toma gioca al gatto col topo: decide di non decidere e punta forse a rimandare il tutto a dopo l'estate. Nel frattempo ci sono le elezioni amministrative con comuni importanti come Agnone, Bojano e Montenero di Bisaccia. Dove i dissidenti potrebbero decidere di sfidare Toma con liste alternative. 

Si parla anche di avvicinamenti di Micone e Di Lucente alle nuove forze politiche di Italia Viva e Azione di Carlo Calenda. Come e quando avverrà sarà tutto da decidere però. In attesa che avvengano le sostituzioni richieste. Alla fine, a scacchiere politico ultimato, potrebbe essere proprio Toma a farne le spese e tramontare prima del dovuto. 

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