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Il coraggio delle donne: Alba e la sua sfida al patriarcato, dalla sua esperienza di madre single alla creazione della sua boutique

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Storie di donne.  Lei si chiama Alba, anzi Albina, nome bellissimo la cui radice risale al latino, alba, femminile di albus, che significa "bianco", "brillante". E lei è veramente brillante, comunicativa, empatica. Quando ti parla ti guarda negli occhi e la sua bocca si apre facilmente ad un largo sorriso. Occhi grandi, un corpo morbido, una donna che le disavventure della vita non hanno indurito, ma resa ancora più femminile e gradevole.

 Il suo racconto risale a più di dieci anni fa. Era una giovanissima ragazza con una relazione quinquennale alle spalle con un ragazzo, un ragazzo che diceva di amarla e di volerla sposare. A tre mesi dal matrimonio, quando tutto era pronto e programmato, quel ragazzo che diceva di amarla, le comunicò che non era sua intenzione di convolare a nozze, anzi brutalmente la rifiutava: "io non ti voglio".

Alba aspettava un bambino, era al quarto mese di gravidanza, ma nulla valse a fermare quell'uomo e farlo tornare sui suoi passi. Alba sconvolta da tale imprevedibile e inaspettato comportamento, nel dolore e ferita a morte, attinse la sua forza nell'energia vitale di quel bambino che portava in grembo, e decise che quel figlio doveva nascere perchè lei già lo amava profondamente.

 Da sola, sostenuta dalla sua famiglia, portò avanti la gravidanza. Nacque Giuseppino, oggi undicenne, bellissimo bambino,ma nemmeno in quell'occasione il padre si fece vivo. Lei lo aspettò due giorni prima di decidere che Giuseppino avrebbe portato con orgoglio il suo cognome di donna nubile.

 Storia non unica, ma che poteva per sempre segnare profondamente la vita della nostra protagonista. Alba invece sfida i luoghi comuni, gli stereotipi di genere, e i benpensanti, cultura patriarcale ancora molto radicata in Italia e sceglie con orgoglio di crescere da sola quel figlio. Nel frattempo però, quasi subito, incontra un ragazzo, oggi affermato professionista, ingegnere, che l'ha amata da subito e non solo lui, è stata amata da subito anche dalla famiglia di lui.

Oggi Alba e Dario,sono genitori anche di una bambina, di nome Mia oltre a Giuseppino, amatissimo dalla madre e dal suo vero padre, cioè  Dario, compagno della mamma, che lo sta crescendo insieme ai nonni paterni e materni con tutto l'affetto del mondo. Alba oggi è la felicità in persona, non ha rancori, perchè la sua vita è la migliore che si possa desiderare.

Ma le domande sono tante. Cosa spinge un uomo, se tale si puo' chiamare, ad arrivare a tre mesi dal matrimonio con un figlio in arrivo a scappare come un coniglio? L'ambiguità che caratterizza alcuni uomini, non tutti naturalmente, non ha limiti, capaci di doppie vite, che si sdoppiano in molte occasioni, facendo doppi pranzi natalizi e feste comandate. Uomini che emotivamente restano bambini tutta la vita e che fanno fatica ad assumersi responsabilità e doveri e che temono il confronto con donne forti, coraggiose, in grado di sostenere pesi e responsabilità portando avanti con orgoglio e dignità le proprie scelte. L'importante comunque e' che Alba oggi e' una donna realizzata, gestisce la sua boutique, ha due figli adorabili, un uomo che la ama da tanti anni e una rete affettiva familiare solida.

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