Dal 14 ottobre il centralino di quello che resta dell'Ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone, chiuderà definitivamente il servizio al pubblico. Gli operatori addetti a questo servizio saranno destinati ad altre mansioni. Stessa sorte toccherà al bar aziendale che a metà ottobre abbasserà definitivamente la saracinesca, al bando di gara per l'affidamento della gestione nessuna ditta ha ritenuto di partecipare, comprensibilmente vista la probabile scarsità di introiti dovuta all'assenza di utenza..
L'ospedale continua ad essere oggetto di tagli e dell'antico nosocomio è rimasto ben poco. Gli incontri, le visite, i sopralluoghi, le promesse, le battaglie, non sono servite a fermare l'emorragia di attività sanitarie, servizi, reparti e posti letto. La notizia di questi giorni , è la richiesta di incontro con i vertici aziendali della Asrem e regionali, avanzata dal neo sindaco Daniele Saia per aprire in tempi brevi un tavolo di confronto volto a trovare soluzioni alla palese assenza di garanzia dei livelli minimi essenziali di assistenza in questo territorio.
La sanità pubblica e la difesa dell'ospedale Caracciolo è parte integrante del programma politico elettorale di Daniele Saia, e bene ha fatto il nuovo sindaco a pochi giorni dall'insediamento a puntare immediatamente un faro sulla questione sanitaria che affligge l'Alto Molise, ma le parate, gli incontri, i,sopralluoghi di personaggi noti e meno noti di ogni schieramento politico, sono stati talmente tanti e senza alcun risultato che ogni azione, seppur mossa da buone intenzioni, rischia di diventare poco credibile.
Circa 15 giorni fa il commissario straordinario alla sanità Giustini, ha visitato l'ospedale per un sopralluogo,promettendo interventi e ribadendo che il Caracciolo, definito ospedale di area disagiata, non dovrà cambiare connotati, ma in pratica, a seguito di questa visita, l'ennesima, accade altro, anzichè potenziare l'ospedale, reintroducendo gradualmente le attività sanitarie, si chiudono altri servizi, centralino e spaccio aziendale,conferendo sempre più al Caracciolo l'immagine di una struttura fantasma, come un castello abbandonato di un nobile oramai decaduto
. Si confida nella nuova amministrazione, sostenuta e confortata da un consenso straordinario, ricevuto dagli agnonesi nelle recenti elezioni del 20-21 settembre, affinchè riesca finalmente ad invertire la rotta di un treno giunto al capolinea