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Canile di Poggio Sannita e Green Hill: un comune destino

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È di 9 giorni fa la notizia della chiusura del canile abusivo di Poggio Sannita; pubblicato su queste colonne un articolo che riportava gli interventi previsti per tale struttura. L’assessore Di Sandro infatti ha parlato dell’esistenza di un piano operativo triennale volto al definitivo smantellamento, dopo un lungo periodo di sequestro amministrativo, del canile gestito dall’Associazione Valentina.
Qualche giorno dopo, di portata nazionale, apprendiamo dell’operazione di sequestro del canile, lager, di Montichiari. Green Hill è stato sotto i riflettori molto più a lungo del canile locale poiché all’interno dell’edificio bresciano venivano trattenuti cani, per la maggior parte Beagle, da vivisezionare per la ricerca scientifica.
Abbiamo parlato perciò di due strutture che non hanno molto in comune se non il fatto che contenevano animali vittime di maltrattamento.
Per entrambe le strutture, inoltre, non è stato ancora dichiarato un epilogo ufficiale: per quanto riguarda il canile poggese, infatti, è previsto un piano triennale che presto porrà fine alle tristi vicende che collegano i randagi locali con le cavie bresciane ospitate, per così dire, a Green Hill; il lager di Montichiari invece è stato appena posto sotto sequestro e ciò, come hanno tenuto a sottolineare i membri del comitato contro Green Hill, non vuol dire che presto i laboratori saranno riabilitati a quel tipo di ricerca. Insomma per entrambi i casi gli amanti degli animali vedono ancora una volta una storia senza fine; un termine apparentemente irraggiungibile causato dall’eccessiva macchinosità del sistema legislativo italiano che riesce a tutelare gli animali solo lentamente.

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