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Il fondo/ Vietato criticare il sindaco di Agnone

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Vietato criticare il sindaco. Ad Agnone si perde il pelo ma non il vizio. Era accaduto con Gelsomino De Vita, adesso la storia si ripete. Il vizio è quello di denigrare il lavoro dei giornalisti (con tanto di iscrizione all’ordine) addirittura offendendoli in pubblica piazza apostrofandoli come giornalai (termine utilizzato come dispregiativo atto a insultare anche questa categoria).  L’ultima performance porta la firma di colui che dice di saper tutto e di aver risolto buona parte dei problemi della cittadina. L’intoccabile in questione si chiama Michele Carosella, un vecchio appartenete al Partito Socialista di Bettino Craxi, tanto per rendere l’idea. Un professore in pensione, prestato alla politica, che dopo aver mangiato nel piatto dello Stato per circa quarant’anni, ha deciso di (ri)tuffarsi in politica. Ebbene, costui, invece di pensare alla miriade di problematiche che attanagliano un paese allo sbando, trova il tempo per sbraitare e inveire contro chi si permette di criticarlo. A giusta causa visti i risultati prodotti, o meglio non prodotti. E’ accaduto qualche giorno fa in piazza Plebiscito davanti l’antica fontana in presenza di testimoni.  Presi di  mira il sottoscritto e il collega de Il Quotidiano del Molise, Vittorio Labanca, responsabili di riportare la verità dei fatti. Purtroppo non è la prima volta che accade e questo ci ha spinto ad impugnare la penna e rispondere al soggetto in questione che in un anno di governo ha dimostrato tutta la sua inefficienza nell’amministrare la cosa pubblica. Basterebbe citare come ha gestito la chiusura della Stilcoop moda per non parlare di sanità, scuole, viabilità, ecc. ecc. Al sindaco consigliamo un bagno di umiltà (per ulteriori informazioni consultare lo Zanichelli) e soprattutto rispettare il lavoro altrui fatto di sacrifici e pochi spiccioli, nonché mantenere le promesse annunciate in campagna elettorale che, stando ai fatti, assomigliano sempre più a quelle dei marinai. Grazie.      

 

 

 

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