Il nervosismo del presidente Toma è tangibile.
Le urla scomposte che oggi ha rivolto verso di me in Consiglio sono sintomo di una palese fragilità, paura, e perdita del controllo e forse anche del raziocinio.
Nel suo intervento ha tirato fuori il decreto Balduzzi ovvero qualcosa che non sta né in cielo né in terra se rapportato a quanto sta accadendo in Molise.
In generale oggi in Consiglio abbiamo assistito a qualcosa di svilente e offensivo da parte della Maggioranza e cioè una sorta di rilassatezza diffusa, dovuta all'indagine che pende sulla testa del commissario Giustini e che, secondo i Consiglieri di Maggioranza e del presidente Toma, deresponsabilizza tutti loro e tutta la parte politica.
Così non è Caro Presidente Toma.
Per quanto tu possa gridare, gesticolare, inveire e mescolare le carte cercando di far emergere responsabilità altrui, con fatti che nulla c'entrano con lo stato attuale del Molise che risalgono addirittura al 2015, non potrai sottrarti al giudizio dei tanti elettori e cittadini molisani che giudicheranno quello che avresti potuto fare e che non hai fatto.
Non solo nel corso di questa pandemia ma nei tre anni che ti vedono alla guida del Molise.
La scelta della torre covid a Campobasso è tua.
La lentezza nell'organizzazione della campagna vaccinale è dovuta a te.
La scelta di creare un ospedale da campo a Termoli è tua, te ne sei anche vantato, e adesso quell'ospedale è vuoto.
E potrei continuare all'infinito caro Presidente, perché è insito nel ruolo che ricopri fare delle scelte e assumersene le responsabilità e non fare delle scelte e se vanno bene vantarsi e se vanno male cercare nascondigli o capri espiatori.
Quello che distingue gli uomini dai mezzi uomini è la capacità di assumersi le proprie responsabilità.
Puoi ancora farlo e scegliere che uomo essere.
Vittorino Facciolla