In Italia siamo ben lungi dall'applicare la legge sull'abbattimento delle barriere architettoniche. Sono tre milioni gli italiani praticamente "reclusi" a causa della presenza di barriere architettoniche. Circa il 20% delle popolazione della Unione Europea, secondo una ricerca realizzata dalla stessa Unione, è investita in modo più o meno diretto dalla limitazione derivante dalla presenza di barriere .
Quando si parla di abbattimento delle barriere architettoniche non si fa riferimento solo a persone con handicap fisici permanenti, anche ad anziani con difficoltà deambulatoria, persone obese e, perfino, genitori con i passeggini. Ma appunto tutte queste categorie elencate purtroppo incontrano difficoltà ogni giorno negli edifici pubblici, nelle scuole, nei passaggi pedonali, nei parcheggi
.Questa sera a Agnone che di certo non si distingue come paese sensibile a tali tematiche, un disabile in carrozzina che a tutela della privacy non abbiamo fotografato, ha avuto difficoltà ad oltrepassare le transenne poste per circoscrivere l'isola pedonale nei pressi di piazza Giovanni Paolo II. Le transenne delimitano uno spazio racchiuso in entrambi i lati da un marciapiede ed e' stato lasciato un piccolo e risicato spazio per il passaggio. Spazio che sicuramente non rispetta la legge in tale materia I diversamente abili in carrozzina per oltrepassare le transenne devono affrontare mille difficoltà . Dunque non solo non si abbattono le barriere architettoniche esistenti ma addirittura se ne creano.
Sarebbe auspicabile che come dice la legge in merito alla larghezza minima di rampe, marciapiedi, scivoli, porte, montascale ed elevatori che tale legge fosse semplicemente rispettata per eliminare almeno in parte le mille difficoltà legate ad una condizione di disabilità , difficoltà sovente causate dall'incuria, dalla disattenzione e dal non rispetto delle regole da parte degli altri, Automobili parcheggiate sulle strisce pedonali la dove esiste uno scivolo , ad esempio ne vediamo tutti i giorni, l'assenza di strisce pedonali in luoghi dove è d'obbligo tale segnaletica orizzontale, i marciapiedi occupati dai tavolini costringono i disabili a fare manovre e gimcane improbabili