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Due scritti e l'orale. maturità tra le polemiche. Tullio Farina ex docente: Insensata proposta degli studenti

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La protesta degli studenti delle scuole italiane si spande a macchia d'olio. Le motivazioni di una protesta che non accenna a rientrare sono molteplici a partire dalla sicurezza durante la pandemia nei plessi scolastici, ma la morte dello studente 18enne  Lorenzo Parelli,ucciso venerdì da una trave d’acciaio nello stabilimento metalmeccanico Burimec, a Lauzacco dove stava svolgendo le ultime ore del suo stage di alternanza scuola-lavoro, ha scatenato la rabbia e il dolore dei ragazzi nelle piazze dove chiedono l'abolizione e non la modifica dell'alternanza scuola lavoro , obbligatoria per tutti gli studenti.

 

 Altro cavallo di battaglia oggetto delle attuali rivendicazione studentesche è il "nuovo" formato dell'esame di Maturità, direzione Miur. Due scritti (tema e prova d'indirizzo) più orale. Su questo ultimo punto il dibattito è aperto nel mondo della scuola

Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, ha commentato: “Le scelte rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando. Non siamo ancora fuori dalla pandemia, ma già quest’anno, grazie ai vaccini e alle misure di sicurezza decise dal Governo, abbiamo garantito una maggiore continuità della scuola in presenza, fin dal primo giorno”.

 Ma gli studenti non ci stanno "“Non si tiene conto degli ultimi tre anni, penalizzati da un esame senza senso. Così non ci stiamo: se il Ministero non ci convoca, non possiamo evitare di mobilitarci”. Dicono.

 Ad animare il dibattito, questa mattina il prof Tullio Farina di Trivento, ex docente di Filosofia e ex sindaco, in un  post sui social esprime la sua singolare opinione, frutto di una lunga esperienza nelle scuole con migliaia di giovani : 

"Durante gli oltre trenta anni di insegnamento nei consigli di classe sono sempre stato dalla parte degli alunni durante il momento della valutazione finale, cercando di cogliere qualsiasi elemento per una valutazione corretta, che non consentisse l'odiosa pratica di due pesi e due misure. Oggi però non me la sento di appoggiare la loro richiesta di non sostenere le prove scritte durante l'esami di maturità.

Non è possibile regolarizzare una anomalia, quale quella di non fare le prove scritte, causata dalla pandemia del Covid in una normalità successiva o come proposta di una pseudo riforma degli esami.

Se dovesse essere accettata tale insensata proposta gli alunni devono sapere che affidano la loro valutazione al solo arbitrio dei docenti che possono giudicare la loro prova sulla scorta di un giudizio personale alcun volte intriso di soggettività. La prova scritta è la sola certificazione che l'alunno ha nelle sue mani per dimostrare ciò che sa e che aiuta anche il docente nel valutarlo. Un detto latino dice " Verba volant, scripta manent" E questo dovrebbe far riflettere molto. Se poi anche nella scuola si vuole calare il concetto di emergenza, come occasione per sfuggire alle regole e fare ciò che si vuole, bisogna poi pagare le conseguenze senza proteste di piazza contro le presunte o reali ingiustizie.

Infine un esame basato sulla sola prova orale da lo spunto per i ricorsi al TAR se l'esito non è quello che ci si aspettava. E guarda caso per ricorrere al TAR bisogna mettersi le mani in tasca per sborsare tanti soldi E chi può ricorrere per al TAR farsi passare lo sfizio ? Solo chi ha tanti soldi. E così la scuola non sarà uguale per tutti"

L'opinione del prof Farina  rispecchia la professionalità e l'esperienza trentennale di chi la scuola la conosce e che attribuisce alla prova scritta un ampio significato, non solo  di capacità di analisi , sintesi, culturale dello studente  ma anche come prova inattaccabile del merito dei singoli.

 

 

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