AGNONE - Sono le 9.30 quando arriviamo in Piazza XX settembre, luogo di accoglienza per i visitatori del Touring Club che si sono prenotati per la giornata bandiera arancione.
A quell’ora lo staff è al completo: c’è Antonio Camperchioli, responsabile del Presidio Turistico Comunale, i ragazzi del servizio civile che lavorano presso gli uffici della proloco e gli studenti della scuola media Giuseppe Nicola D’Agnillo che, dopo aver partecipato al corso per miniguide, si occupano di accoglienza e aiutano in giornate particolari come queste.
Fin da subito capiamo che Antonio è ottimista quindi gli chiediamo di pronosticare i risultati finali della giornata: “Finora non possiamo che essere soddisfatti. Avevamo a disposizione 50 posti e li abbiamo occupati quasi tutti. Al gruppo del Touring, infatti, si sono aggiunti altre persone ospitate dalle strutture ricettive locali. C’è da dire che siamo stati fortunati poiché il tempo è nostro amico: l’aria è frizzante ma il cielo è sereno e il sole splende. Oggi ospitiamo quindi gitanti campani, pugliesi, laziali nonché, ovviamente, abruzzesi e molisani. Finora abbiamo avuto una buona risposta, quindi credo che la giornata procederà nel migliore dei modi.”
In seguito Antonio ci spiega che tra i viaggiatori c’è anche un console del Touring club casertano, ovvero il rappresentante provinciale.
Né approfittiamo quindi e gli poniamo qualche domanda.
Signor La Gamba: questa è la prima volta che viene in Molise? Che impressione ha sortito?
“Ero già venuto in Molise altre volte ma questa è la mia prima visita da Console. Per quanto riguarda ciò che penso del Molise, la mia idea è sempre la stessa: questa è una regione ricca di cultura che non ha perso il proprio contatto con la natura; in un certo senso è un territorio vergine e andrebbe rispettato in quanto tale. Ha del potenziale ed ha la fortuna di ospitare unicità; si pensi alla Fonderia Marinelli: è riconosciuta non solo sul territorio bensì a livello nazionale, anzi in tutto il mondo. Tuttavia, come dicevo, qui sembra che l’uomo non abbia perso il contatto con la natura pastorale e tutto ciò è sensazionale.”
Sentire tutto ciò fa piacere poiché si apprende, ancora una volta, che Agnone e l’Alto Molise sono parte di una cellula che ha ancora molto da dire; tuttavia c’è un interrogativo che ritorna, ancora una volta: perché allora gli agnonesi, così come tutti i Molisani, si stanno lasciando sfuggire tutto questo?