Si tratta di un lavoro non facile, non semplice ma estremamente complesso, a volte logorante quello di mettersi a completa disposizione delle fasce fragili della popolazione. Sono lavori definiti usuranti, ma c'è chi lo fa con dedizione, cura e grande responsabilità . Uno di questi lavori è quello degli operatori delle RSA, RA, Case di Riposo per Anziani. Oggi presso la casa di riposo di San Bernardino di Agnone, in occasione della celebrazione della Santa Messa per la ricorrenza della festività dedicata al Santo, grande fustigatore dei vizi del tempo come l’avarizia dei nuovi ricchi, l’usura, il gioco d’azzardo, la superstizione, abbiamo incontrato il personale addetto all'assistenza.
Venti operatori , 18 donne e due uomini, una équipé multidisciplinare, tra loro OSS, infermieri, assistenti sociali, cuochi, addetti alle pulizie anche loro con il titolo di OSS. La coordinatrice del gruppo è Magda Asmarandei, animatore sociale. Tutti molto giovani, età media 28 anni. Si dedicano con cura all'assistenza di 33 anziani ospiti al momento. Sono giovani, motivati e tutti qualificati, tra gli OSS anche giovani con la laurea in tasca.
Li abbiamo intervistati, hanno descritto , ma non solo a parole, era evidente la loro spinta motivazionale ed empatica verso i fragili, un lavoro di squadra volto al benessere dell'ospite. L'organizzazione si articola su tre turni, mattina, pomeriggio notte e la quantità del personale presente a turno viene tarato in base alle esigenze. Sono contrattualizzati, pertanto godono di ferie, malattie, maternità . Probabilmente la sicurezza di una retribuzione certa, del rispetto dei diritti, la equilibrata distribuzione dei carichi di lavoro, la presenza di figure professionali qualificate che definiscono in maniera netta i ruoli seppur nella collaborazione generale, oltre alla motivazione dei singoli, costituiscono i presupposti per una organizzazione del lavoro improntata alla collaborazione, scevra di conflitti o competizioni, garanzia necessaria per una buona assistenza agli anziani e che risponde alle esigenze dei familiari. Una delle operatrici riferiva che era la prima volta che in un rapporto di lavoro riceveva una regolare busta paga, e lo riferiva con commozione.
Nel marzo 2022 nella struttura si è sviluppato un cluster da covid 19. Il loro impegno è stato massimo, hanno circoscritto il cluster stesso, assistito gli anziani H 24, con controlli continui dei parametri vitali, hanno dato la possibilità ai familiari di vedere ogni volta che lo desideravano i loro anziani con le video chiamate. tranquillizzato i familiari. Lavoro difficile, faticoso da un punto di vista fisico e psicologico, sono persone che si comportano da angeli con i nostri preziosi anziani.
Per le strutture per anziani, gestite privatamente senza il supporto economico del pubblico, è diventata una impresa titanica sostenere i costi in un territorio di una area interna tra le più isolate del paese.
In tutta Italia è forte il grido dei gestori di tali strutture che si vedono i prezzi raddoppiati, in alcuni casi quadruplicati per le bollette della luce, tari, gas, riscaldamenti, condizionatori. Non poche strutture stanno chiudendo i battenti o scelgono di fare fusioni con imprese di maggiori dimensioni.
Le imprese del settore sono sotto sforzo, arrancano, la pandemia non certo ha aiutato la crescita. Ben vengano realtà come quella di San Bernardino, sono da custodire in un territorio che presenta tassi di disoccupazione giovanile e femminile tra i più alti d'Italia. E' una realtà che da una una boccata di ossigeno a 20 famiglie e incentiva la microeconomia del territorio con la non sottovalutabile certezza per l’utenza di aver affidato in mani sicure i nostri affetti piu' preziosi.