AGNONE. Il nucleo Fidas di Agnone, dapprima Avis, iniziò la sua avventura nel 1984; accumulò numerosi donatori e con il passare del tempo ottenne addirittura cifre da urlo per quantità di donazioni e per percentuali di donatori sul territorio (parliamo di cifre da record mondiale con un rapporto di 1 donatore ogni 17 abitanti).
Per questa associazione, tuttavia, c’erano nuvole all’orizzonte. Venne infatti il tempo dei tagli alla sanità e per un periodo, abbastanza duraturo, i servizi furono dimezzati così naturalmente qualche donatore migrò ad altri centri che continuavano a produrre regolarmente il servizio. Fu quindi il momento, dopo qualche disguido, di cambiare associazione e di passare alla Fidas, dopo anni di militanza nel gruppo Avis.
Al giorno d’oggi quindi la Fidas vive una seconda età dell’oro con circa 460 donatori, in continuo aumento, e con un totale, aggiornato sul momento, di circa 580 donazioni. “Il servizio offerto” spiega il dottor Gelsomino De Vita, direttore sanitario del nucleo agnonese, “è tra i migliori per qualità. Noi infatti non accettiamo donazioni sporadiche e sottoponiamo i nostri donatori ad uno screening continuo che per l’appunto ne accerta la qualità aumentandone la sicurezza.”
È ciò che ci è stato detto oggi alla conferenza stampa del gruppo in Largo Dante Alighieri dove, dopo averci ragguagliato sulla storia dell’associazione ci è stato spiegato il motivo della nostra convocazione.
Da quando la società è migrata sotto il nome di Fidas alcune cose sono cambiate; mentre in precedenza, infatti, le analisi e la raccolta del sangue venivano fatte all’interno della struttura ospedaliera locale con personale pagato dallo stato al giorno d’oggi l’equipe che si occupa dei prelievi e delle analisi è composto da un gruppo di volontari, per la maggior parte pensionati, che hanno deciso di mettere a disposizione le loro competenze. Ora, secondo le disposizioni vigenti, l’Asrem avrebbe il dovere di risarcire in qualche modo questi volontari destinando loro un compenso ed è per questo motivo che il direttivo Fidas ha optato per un’ulteriore atto di bontà: destinare i soldi per i volontari dello staff a borse di lavoro.
Precisa Nicolino Capparozza, presidente del nucleo Fidas 'Michele Palmiero'. “Grazie all’aiuto dell’amministrazione comunale, abbiamo individuato delle persone che vivono in condizioni critiche, a causa della crisi economica. L’obiettivo è quello di trasferire il denaro per i volontari al Municipio che li investirà per un assunzione a favore di queste persone con un contratto di 5 mesi-contributi inclusi. Sono previsti quindi più gironi, per così dire, per i quali saranno selezionate persone differenti. Nel secondo girone per esempio abbiamo previsto l’inclusione di lavoratori provenienti dai paesi limitrofi di Agnone che fanno parte del bacino d’utenza Fidas. ”
Non finiscono qui le belle notizie.
Durante la conferenza stampa di questa mattina, infatti hanno spiegato che al progetto prenderanno parte due giovani ospitati dalla Casa Famiglia di Villa Canale. La dottoressa Busico, direttrice della operativa ci dice: “L’obiettivo di una struttura come la nostra è reintegrare nella società i nostri ospiti. Non è facile poiché in questi giorni è difficile trovare le risorse per attuare progetti del genere ed è per questo che ringrazio pubblicamente Nicolino Capparozza, nonché tutto il gruppo di donatori per la possibilità concessaci”.
Fidas beneficiaria non solo di sangue.