AGNONE. L’incontro tenutosi presso la Sala Giunta del Comune di Agnone sabato 27 ottobre 2012 alle ore 18.00, convocato d’urgenza dall’Amministrazione Comunale per fare il punto sul Caracciolo, è stato molto proficuo ed operativo, smentendo i timori presenti in qualcuno o in qualche organo di stampa di un evento preelettorale.
Sono stati presenti:
1. VICE SINDACO DI AGNONE, Maurizio Cacciavillani, che ha presieduto la riunione
2. VICE PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE, Avv. Franco Giorgio Marinelli
3. SINDACO DI AGNONE, Prof. Michele Carosella
4. ASSESSORE COMUNE DI AGNONE Marco Mendozzi
5. ASSESSORE COMUNE DI AGNONE, Dott. Daniele Saia,
6. Francesca Tagliamonte, Consigliere Comunale Agnone
7. SINDACO DI CAPRACOTTA, Dott. Antonio Vincenzo Monaco, con altri amministratori
8. SINDACO DI CASTIGLIONE MESSER MARINO, Dott. Emilio Di Lizia
9. Sig. Placido Cacciavillani, Cons. Comunale di Agnone, e signora.
10. Dott. Gelsomimo De Vita, Consigliere Comunale Agnone
11. Ing. Gaetano Mastronardi, Consigliere Comunale Agnone
12. Sig. Carmine Scampamorte, Consigliere Comunale Agnone
13. Sig. Pasquale De Mattia, Segretario Provinciale PSI
14. Sig. Andrea Di Paolo, Sindacalista COBAS e signora
15. Sig. Salvatore Carosella, RSU – CGIL Sanità
16. Sig. Alfredo Iadanza
17. Sig. Enrica Sciullo e rappresentanti Comitato Cittadino C’è
18. Sig.ra Nunzia Zarlenga
19. Dott. Giampaolo Presutti, Dirigente Amministrativo ASREM
20. Sig. Armando Sammartino, Rappresentate Comitato Art.32
21. CARABINIERI DI AGNONE
22. Don Francesco Martino, UPS Diocesi di Trivento
23. Altri cittadini interessati.
Ha introdotto i lavori il Vice Sindaco, Maurizio Cacciavillani, che ha illustrato il documento diffuso nella conferenza stampa ASREM del 26 ottobre 2012, in cui chiaramente è detto che la struttura aziendale propone per il Caracciolo l’RSA, il PTA, l’Ospedale di Comunità e un punto di primo intervento, con la cessazione di tutte le attività ospedaliere, mentre per Venafro e Larino viene proposto il mantenimento della possibilità di effettuare Day Surgery e Day Hospital. Riferisce di aver sentito al telefono l’Assessore alla Sanità Filoteo di Sandro, che purtroppo, essendo stato chiamato con ritardo, data anche la rapidità “ad horas” della convocazione, non è riuscito ad intervenire, ma che comunque è disponibilissimo e pronto a sostenere qualsiasi forma di pressione le autorità locali decidono, ed è prontissimo ad incontrare tutti i soggetti incaricati. Ricorda che la riunione è stata convocata oltre che per fare il punto della situazione, soprattutto per decidere in maniera operativa il da farsi in modo unitario e compatto, dato il gravissimo momento che la nostra terra sta vivendo su più fronti, per cui l’Amministrazione ha ritenuto di non avventurarsi da sola in diffide o altro che potrebbero essere errate o avere non l’effetto voluto, ma vuole concordare con tutti gli attori del problema i passi da porre insieme. Chiede a tutti di essere compatti e uniti, perché la situazione è triste.
Interviene il Vice Presidente del Consiglio Regionale Franco Giorgio Marinelli che sottolinea come l’Assessore Di Sandro, anche alla luce dell’intervista televisiva rilasciata in mattinata a RAI 3, sia particolarmente vicino alla realtà dell’Alto Molise e di come abbia ribadito la necessità dell’Ospedale Caracciolo come presidio indispensabile di montagna in quest’area disagiata. Sottolinea la difficoltà di dialogo con l’ASREM e con la Struttura Commissariale, che non intende dialogare con il Consiglio, conferma l’esistenza di trame non chiare promosse da vari funzionari, è pronto a sostenere la sua gente in ogni battaglia voglia intraprendere perché lui vive in zona e vorrebbe che anche i suoi figli rimangano a viverci.
Interviene il Sindaco, Michele Carosella, che racconta le difficoltà a riunire la Conferenza dei Sindaci ASREM, di cui è Vice Presidente, perché essendo 136 i sindaci molisani molti non partecipano, impedendo le discussioni e le valutazioni importanti per il controllo e l’indirizzo degli atti dell’ASREM, e come la chiusura del Caracciolo, vista la non attivazione dei servizi territoriali sostitutivi, oggi sia la morte dell’assistenza sanitaria e del territorio, con la mancata garanzia dei LEA.
Dopo diversi interventi particolari, tra cui quello di Salvatore Carosella che chiarisce che i tecnici Sforza e Vetere sono venuti a fare un sopralluogo per la Reumatologia e a verificare tutte le restanti strutture ospedaliere compreso il Nuovo Ospedale, ed evidenziando la critica situazione del personale del presidio, mai rimpiazzato, cosa che ha creato la diminuzione di servizi e prestazioni, il Dott. Giampaolo Presutti ha relazionato sull’andamento negativo delle prestazioni del Presidio, dovute a:
- Contrazione dell’organico e carenze strutturali/organizzative
- Lentezza delle decisioni tampone dell’ASREM, causa la rapida soppressione delle Zone, e la marginalità del Caracciolo rispetto a Cardarelli, Veneziale, San Timoteo
- La percezione per l’ASREM che il Caracciolo è più un problema, forse da chiudere o di cui disfarsi, piuttosto che un’opportunità di investimento sanitario, da cui la scarsa attenzione ai problemi quotidiani della zona, data la complessità dei problemi esistenti al centro.
- La diminuzione repentina delle prestazioni causata dalla carenza del personale, generata anche da queste disattenzioni generali, per cui si fa enorme difficoltà a garantire i servizi, con conseguente aumento della pericolosità della struttura. Crollo non solo delle prestazioni ospedaliere, ma anche di quelle specialistiche ambulatoriali e territoriali, con l’equazione meno ospedale uguale meno territorio, mentre prima l’ospedale sosteneva il territorio.
- Decapitazione del Distretto di Agnone, e sua pratica soppressione, con la rottamazione del titolare (molti, intervenendo, non la considerano assolutamente giustificata e la vedono come ulteriore colpo anche alla sanità territoriale, alla faccia dello slogan “meno ospedale più territorio”).
- L’atteggiamento di qualche operatore, che non rendendosi conto della difficoltà del momento, non collabora a mantenere i servizi, di fronte all’innegabile sacrificio di molti che consentono di mantenere, pur senza i lauti incentivi del passato, le prestazioni.
- Il terrorismo psicologico effettuato, per cui molti hanno paura di recarsi presso un ospedale “già chiuso”.
- L’impressione che questo modo di procedere porterà all’inversione del saldo di mobilità interregionale per il Molise da attivo a fortemente passivo: fuga di parti verso Capua (Carovilli) e Vasto (Alto Molise) in consistente aumento, di pazienti cardiopatici verso Chieti-Pescara, perdita di consistenti fette di prestazioni ambulatoriali oggi divenute extraregionali, aumento delle prestazioni verso pazienti molisani dell’ospedale di Castel di Sangro…
Di fronte a questo si battaglia quotidianamente con l’ASREM per garantire i servizi ospedalieri e le prestazioni ambulatoriali, si protesta, ma si ottiene poco, data la sordità centrale, che a volte arriva a generare tensioni molto forti anche a livello personale tra i soggetti coinvolti.
Seguono considerazioni varie dei presenti, in cui si sottolinea:
- Vi è scadimento della qualità delle prestazioni
- La struttura, condotta in questo modo, cammina inesorabilmente verso l’autochiusura, e il progetto ASREM prima oscuro, oggi appare chiaro, troppo chiaro in tutta la sua nefasta attuazione.
- Conseguenza finale è la morte definitiva del territorio.
- In TV, oggi, a Rai 3, il Comitato Art. 32 ha ribadito le motivazioni della battaglia pro Caracciolo, ma si è accorto che ogni comitato vuole salvare il suo specifico interesse anche a scapito degli altri.
- E’ stato inopportuno uscire da parte del gruppo Chiantese, Casciano, Labate e Amicone con la sperimentazione pubblico-privato come se il Caracciolo fosse già spacciato.
- Non bisogna arrendersi, ma operare proposte non superficiali e generiche, bensì che siano plausibili per la struttura commissariale, e accettabili, e il Caracciolo va visto in un discorso complessivo di riordino della Sanità Molisana, perché il problema è che si stanno preparando tagli lineari che stanno devastando tutta l’assistenza sanitaria regionale, in virtù delle continue manovre predisposte a livello governativo sul settore.
- Non si può purtroppo non tenere in considerazione gli egoismi particolari di tutti gli altri attori presenti sul teatro a Larino, Venafro e Campobasso, che sostengono “mors tua, vita mea”, e che comunque l’Alto Molise non può fare da solo la sua battaglia, ma rifuggendo da questa logica deve proporre un riordino della sanità complessivo che tuteli la salute di tutti i cittadini della Regione in cui il Caracciolo è un tassello, ma non l’unico, per cui occorre cambiare mentalità e approccio, che non possono essere puramente localistici.
- Che lo slogan “Il Caracciolo non si tocca” non è lo slogan da proporre, ma la linea è quella della garanzia di tutti i servizi sanitari necessari, efficaci, efficienti e veri per l’Alto Molise e per tutta la Regione.
- Che il Comitato Pro Cardarelli è stato ascoltato già due volte dal Commissario Basso, mentre i soggetti istituzionali sono ignorati sistematicamente, come anche la richiesta, rimasta senza risposta, del Vice Presidente della Conferenza dei Sindaci ASREM, Michele Carosella.
Si ascoltano gli interventi del Sindaco Antonio Vincenzo Monaco, che sottolinea la necessità del coinvolgimento e dell’unità, la giusta considerazione dell’ex Vice Sindaco Zarlenga, evidenziante la grande difficoltà di fare corpo unico, che ricorda di come purtroppo solo i Comuni di Pescopennataro e di Sant’Angelo del Pesco approvarono il documento sul Caracciolo del Consiglio Comunale di Agnone di marzo sulla sua riorganizzazione, del Sindaco Emilio Di Lizia, che ha ricordato come nei paesi abruzzesi il timore per la chiusura del Caracciolo sta spingendo a chiedere all’ASL di Chieti/Vasto ulteriori servizi territoriali, ma che questi non risolveranno il problema dell’emarginazione e dell’abbandono di una fetta consistente di Comuni Abruzzesi, e che invece occorre far capire alle due Regioni la necessità di maggiori garanzie sanitarie tra cui il Caracciolo da assicurare per quest’area di confine, come i sindaci di 12 comuni abruzzesi e molisani hanno già chiesto a Canneto sul Trigno una postazione interregionale del servizio 118, e che occorre unirsi, essere coesi e fare fronte comune.
I Sindacati esprimono la necessità di una lotta anche dura e di protesta per non morire.
Molti interventi sono poi concentrati sulla proposta di piano sanitario regionale Presutti/Martino, che il 25 ottobre 2012 ha visto una sua versione definitiva, naturalmente emendabile e modificabile.
I proponenti la illustrano ai presenti. Tale proposta parte da un lavoro di 4 mesi, in cui sono stati tenuti presenti i seguenti punti:
1. Un attenzione economica totale al rigido limite di 566 milioni di euro che sarebbe il Fondo Sanitario Regionale 2014 se tutte le manovre economiche poste in atto fosse attuate e la situazione oggi esistente peggiorasse e azzererebbe la mobilità attiva.
2. La rimodulazione di tutta l’assistenza sanitaria regionale non semplicemente in base ai costi, ma guardando ai servizi necessari da erogare per coprire i LEA di tutto il territorio regionale, a partire dall’emergenza urgenza, all’avvio della costruzione del territorio, oggi inesistente, alla riqualificazione e non riduzione delle strutture ospedaliere pubbliche e di quelle private configurando per ognuna una missione possibile e coerente, alla ristrutturazione conseguente dei tre presidi ospedalieri e stabilimenti con la definizione del chi fa chi e chi fa che cosa :
a. Cardarelli Ospedale Universitario,
b. Isernia ospedale generale con Clinica Universitaria Ortopedica con annesso stabilimento SS.Rosario elevato a Centro Riabilitativo Interregionale con Clinica Universitaria di Riabilitazione ,
c. San Timoteo ospedale generale con annesso stabilimento Vietri, elevato a cittadella per le cure palliative e geriatriche, con clinica universitaria di Geriatria e riabilitazione.
d. Caracciolo come Ospedale di Montagna Interregionale medico-chirurgico, o gestione pubbblica o con sperimentazione gestionale pubblico-privata.
e. Fondazione Giovanni Paolo II, Centro HUB Cardiologico-Oncologico
f. Fondazione NEUROMED, Centro HUB Neurologico-Neurochirurgico
g. Villa Maria, clinica generalista privata
h. Villa Ester, clinica generalista privata.
3. Attenzione a tutta la decretazione commissariale in materia, ai provvedimenti del governo, agli atti dell’ASREM, della Regione Molise o di singoli consiglieri fin qui prodotti.
4. Attento ascolto delle realtà della riabilitazione, dell’assistenza agli anziani, dei disabili e alzhaumer private, e di svariati attori del sistema, non solo a livello locale, ma anche per la farmaceutica, la veterinaria, l’assistenza psichiatrica territoriale, il 118, e anche di tutte le proposte in materia.
5. Calcolo preciso del personale ASREM per garantire compiutamente tutti i servizi e le UU.OO. Centrali, con riflessioni lunghe e approfondite.
6. Profonda e continua revisione contabile, con la fatica quotidiana di procurarsi i dati contabili, aggiornare i costi, sottoporre ad amici esperti ASREM i risultati, per verificare effettivamente i numeri risultati per la sostenibilità e la garanzia dei servizi.
Frutto finale di questo lavoro è stata tale proposta, che è credibile, sostenibile, proponibile, in equilibrio contabile, assicura tutti i servizi e non si vede perché non debba essere non accolta dalla struttura commissariale, che si sta sottoponendo anche al Comitato Pro Cardarelli e Pro Vietri, in attesa di sottoporla al Pro Santissimo Rosario, per le rifiniture, e che viene consegnata ufficialmente ai presenti.
Il Vice Presidente Marinelli, Sammartino Armando, il Dott. Gelsomino De Vita, anche se pensa che qualcuno sarà contrario, apprezzano la proposta. Via via tutti gli altri si dichiarano favorevoli ad adottarla come base di partenza per la discussione con la struttura commissariale, l’ASREM e la Regione, poiché è necessario “proporre ai tecnici cose plausibili ai tecnici” per dialogare, e non cose fumose ed imprecise, perché non ci si può fidare che poi loro, con spirito di servizio, si preoccupino di elaborare proposte corrispondenti.
Si sottolinea che, - pur non fidandosi per niente dell’ASREM e che solo una sperimentazione gestionale pubblico-privata potrebbe garantire il Caracciolo, poichè la struttura decisionale locale in questo secondo caso può prendere rapidamente tutte le decisioni per garantire i servizi ed in maniera immediata, - in questo momento la battaglia è sui servizi da assicurare presso la struttura ospedaliera, quindi la gestione di questi potrà essere o pubblica o in sperimentazione gestionale, ma adesso essa non è punto centrale della battaglia, perché oggi in pericolo sono i servizi ospedalieri, territoriali e ambulatoriali, cosa ben più grave della modalità di gestione.
Quindi, si traggono le seguenti conclusioni sintetiche:
1. Si incaricano il Vice Sindaco Maurizio Cacciavillani e il Consigliere Dott. Gelsomino Di Vita di contattare insieme e personalmente, recandosi in tutti i comuni, con azione bipartisan, tutti i sindaci abruzzesi e molisani dell’Hinterland per proporre un’azione decisa per incontrare il Commissario Basso, insieme ai rappresentati istituzionali, tra cui l’Assessore Regionale alla Sanità, Dott. Filoteo Di Sandro e il Vice Presidente del Consiglio Regionale Franco Giorgio Marinelli, per confrontarsi sulla proposta base Presutti/Martino, che viene adottata e sostenuta.
2. Si decide di procedere per il massimo possibili in maniera unitaria e concorde, perché la questione è sociale e civica ed esula da valutazioni politiche particolari, in quanto è in gioco il bene e la salvezza dell’intera zona.
3. Eventuali azioni pesanti saranno poi valutate, e la popolazione va posta in stato di allerta e coscientizzata.
4. L’eventuale sperimentazione gestionale non viene esclusa, ma non è oggi l’azione prima da porre in atto, ma è una possibile conclusione del percorso.
Alle ore 20.35 la riunione termina.