Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Il ciclo di vita della canapa autofiorente

Condividi su:

Quando si parla di canapa autofiorente legale si fa riferimento a una specie che dopo una crescita vegetativa breve fiorisce indipendentemente dal numero di ore di buio e di luce. Questo vuol dire che per il buon esito della coltivazione non è importante la luminosità a cui la canapa autofiorente viene esposta, ma è importante l’età. Queste piante, infatti, fioriscono in maniera automatica a circa 30 giorni di distanza dalla nascita. Per effettuare la coltivazione c’è bisogno di una grow box, di una lampada e di un impianto di areazione. L’aspetto relativo all’illuminazione rappresenta forse la differenza più significativa tra le piante di canapa autofiorente e le piante classiche. Queste, infatti, fioriscono quanto le ore di luce sono inferiori o al massimo uguali alle ore di buio. Nella maggior parte dei casi c’è bisogno di una decina di settimane per ottenere il raccolto.

Come si coltiva la canapa autofiorente

Per la coltivazione indoor della canapa autofiorente legale c’è bisogno, prima di tutto, di trovare un vaso adeguato. In questo modo, non sarà necessario travasare le piante più volte allo scopo di stimolarle. Insomma, è sempre opportuno seminare le piante direttamente all’interno del vaso finale; è auspicabile che sia piuttosto grande, con una capienza compresa tra i 10 e i 20 litri, per consentire di avere un raccolto eccellente. Un altro fattore che è necessario valutare è quello relativo al substrato; c’è bisogno, infatti, di un terriccio biologico che abbia caratteristiche adatte alle varietà autofiorenti veloci. È opportuno verificare che esso sia formato da vermiculite, compost, torba e perlite.

Guida pratica per la coltivazione

Dopo aver riempito il vaso con il terriccio scelto, è necessario impostare il timer prevedendo 4 ore di buio e 20 ore di luce, per poi avere l’accortezza di verificare che la luce si trovi a una distanza adeguata prima dai semi e poi dalla pianta. L’ideale sarebbe poter disporre di un sistema di illuminazione a risparmio energetico. In commercio ci sono kit di coltivazione pensati per queste varietà che favoriscono il risparmio di energia. Ipotizzando di avere a disposizione uno spazio di 1 metro e 60 per 80 per 80 centimetri, è consigliabile inserire al massimo 4 piante coltivabili.

Dove trovare i prodotti necessari per la coltivazione

Tutti i prodotti e i materiali di cui si possa aver bisogno per la coltivazione della canapa autofiorente indoor sono disponibili sul sito Growshopitalia.com, un negozio online che offre un ricco e interessante catalogo composto da articoli per la coltivazione, semi da collezione, fertilizzanti e molte altre proposte. La convenienza dei prezzi e la garanzia di standard di sicurezza elevati rendono questo e-commerce un prezioso punto di riferimento per tutti gli appassionati.

La resa produttiva

Per la canapa autofiorente, la resa produttiva cambia in funzione delle caratteristiche del terriccio. Se nella grow box ci sono 4 piantine, è fondamentale che l’estrattore sia attivo a tutte le ore con 4 ore di buio e 20 ore di luce. La luce deve essere collocata, per i primi 10 giorni, a circa 50 centimetri di distanza; dopodiché la distanza va ridotta a 30 centimetri e così lasciata fino al termine del raccolto. Per quel che riguarda i fertilizzanti, ne esistono di specifici per la coltivazione di autofiorenti indoor, mentre per riuscire a distribuire il calore in maniera uniforme è sufficiente utilizzare un ventilatore. È importante che di giorno la temperatura media sia di 26 gradi, mentre di notte deve oscillare intorno ai 18. Per una pianta che non supera i 65 grammi di peso, il raccolto che si ottiene è sui 300 grammi.

I semi in fase di germinazione

I semi, durante la fase di germinazione, devono essere idratati con cura; in caso contrario non si possono ottenere le prestazioni desiderate. Come fare? Occorre inserire i semi all’interno di un bicchiere di acqua e lasciarli in ammollo per otto o nove ore. Dopodiché i semi vanno piantati in mezzo al vaso e coperti, ma evitando di premere la terra in maniera eccessiva. A questo punto si può cominciare a fertilizzare mescolando l’acqua e il prodotto selezionato. Si deve iniziare dal punto del substrato in cui il seme è stato posizionato per poi espandersi al resto del vaso.

Condividi su:

Seguici su Facebook