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Sanità e sprechi, il cattivo esempio del Molise

redazione
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SANITA': MARINO (PD), NO A TAGLI INDISCRIMINATI MA RIDUZIONE SPRECHI =
      CON FONDI PER CACCIABOMBARDIERI F35 EVITABILI PER 2 ANNI TAGLI A
SSN

      Milano, 9 nov. (Adnkronos Salute) - "Sono il primo a sostenere
la scelta di razionalizzare le spese e ridurre al massimo gli sprechi
e certamente fa bene il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
a sottolineare questo aspetto". Ma "accanto a cio', bisogna ricordare
che i tagli lineari in sanita' sono un messaggio culturale sbagliato,
oltre a un segnale allarmante per i cittadini". Lo afferma il medico e
senatore Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare
d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario
nazionale. "Tagliare le risorse in maniera uguale alle strutture
ospedaliere d'eccellenza e a quelle mediocri - osserva il
senatore-chirurgo - e' un errore strategico che ci costera' in
efficacia ed efficienza delle cure".

      "Gli interventi di riduzione degli sprechi devono essere mirati
ed equi: in Molise, per esempio - continua Marino in una nota - ci
sono due neurochirurgie per 250 mila persone, quando le indicazioni
scientifiche internazionali affermano che ne occorre una ogni milione
e mezzo di abitanti. In Sicilia ce ne sono 10. Che dire poi dei 35
reparti di emodinamica del Lazio di cui solo 6 attivi h24, delle 20
cardiochirurgie della Lombardia? Ecco perche' e' inaccettabile, ad
esempio, che la legge di stabilita' contenga altri tagli al Fondo
sanitario nazionale: dopo 21 miliardi di tagli, aggiungere altri 1,5
miliardi significa dare l'impulso per il tracollo definitivo della
sanita' pubblica".

      "Aggiungo che nell'attuale situazione non e' comprensibile la
decisione di aumentare i finanziamenti da destinare al settore della
difesa, per dare altri tre miliardi alla costruzione dei
cacciabombardieri F35. Con queste somme - conclude Marino - si possono
evitare i tagli al servizio sanitario previsti per i prossimi due anni
nella legge di stabilita' e si coprirebbero gran parte delle
necessita' per l'aiuto alle persone non autosufficienti. E' davvero
inaccettabile continuare ad investire in armamenti invece che in
servizi alle persone in difficolta'".

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